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lunedì 23 settembre 2013

Germania: elezioni; Merkel III, per Italia non è 'libera tutti'

Scritto per EurActiv il 23/09/2013

Per l’Unione europea, difficile immaginare un risultato migliore. E, infatti, nessuno a Bruxelles ci prova: vince, anzi stravince, Angela Merkel; non entrano nel Bundestag i liberali, alfieri del rigore, e neppure gli euro-scettici.

Bruxelles saluta Merkel III con fiducia e soddisfazione, anche se ciò può significare l’addio agli eurobond o almeno il congelamento del progetto (“con me, mai”, ha detto Angela la cancelliera).

C’è la certezza, corroborata da nuove dichiarazioni in tal senso, che la Merkel manterrà la linea sull'Europa per una maggiore competitività e la stabilizzazione dell’euro: "La politica europea è sempre stata nel nostro dna, la porteremo avanti con lo stesso spirito", ha assicurato la cancelliera, dopo una riunione di partito oggi a Berlino. Per lei, la vittoria della Cdu rappresenta "un forte voto degli elettori tedeschi per un'Europa unita".

L’Unione che fa della stabilità un totem vede nella Germania una sorta di modello di riferimento. Olli Rehn, il vice-presidente della Commissione europea, responsabile per gli affari economici e monetari, nota che “instabilità politica e difficoltà di fare le riforme sono rischiose per l'Europa", dove, "specie al Sud, esiste un collo di bottiglia, l'eccessiva rigidità delle politiche creditizie". Rehn prende spunto dalla Germania, ma pensa a Italia, Spagna, Grecia: il risultato delle politiche tedesche garantisce  "un livello di continuità molto forte nella politica della Germania e in Europa".

La stessa Merkel giudica “il risultato straordinario” del suo partito garanzia di governo stabile, anche se più di un commentatore fa notare che, quasi per assurdo, i negoziati per la formazione d’una coalizione potrebbero essere più laboriosi del previsto in questa situazione, perché i partner faticheranno a ritagliarsi un qualche spazio. Anche per questo nessuno fissa tempi per l’allestimento del nuovo governo.

Esultano per la vittoria della Merkel i popolari europei, Ma mostrano rispetto anche i socialisti. Ed il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz,  esponente di rilievo dell’Spd, sui congratula con la cancelliera: "I risultati delle elezioni in Germania sono un suo chiaro successo", commenta, sottolineando che l'Europa guarda con "grande interesse all'imminente formazione di un governo" di coalizione in Germania.

Probabilmente, nelle congratulazioni del presidente del Parlamento Schulz alla cancelliera tedesca, c’è un minimo calcolo personale: Schulz è candidato alla presidenza della Commissione europea per il 2014/’19 e ha bisogno della benevola condiscendenza, se non del sostegno, della Merkel. Ma ciò non gli impedisce di ricordare le principali sfide a livello europeo in cui la Germania dovrà giocare un ruolo cruciale: la lotta alla disoccupazione giovanile e la definizione di un programma d’investimenti per rilanciare la crescita, due temi vicini alla sensibilità socialdemocratica, ma non estranei a quella cristiano-sociale.

Del resto, anche un possibile antagonista popolare di Schulz alla presidenza della Commissione, Michel Barnier, è in prima linea nel congratularsi con Angela Merkel: “L’Europa –dice- ha bisogno della sua energia”.

Se per Mario Monti i risultati elettorali, con la Merkel al 41,5% e a sfiorare la maggioranza assoluta dei seggi, testimoniano che l’Europa alla Angela piace ai tedeschi, la reazione piatta di borse e mercati indica che la continuità a Berlino di sicuro non peggiora la situazione, ma neppure migliora le prospettive economiche a breve termine. E l’Italia, avverte Lorenzo Bini Smaghi, non ha certo d’attendersi sconti sugli impegni sottoscritti: Merkel III avrà, forse, meno l’ossessione del rigore rispetto a Merkel II, ma non c’è da sperare che giochi a ‘libera tutti’.

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