L’Italia è il Chievo dell’innovazione europea. Anzi, a ben vedere è il Milan: non una provinciale che, se la trovi a metà classifica, dici ‘ah, però!, in gamba questi!’, che dovrebbero lottare per evitare la retrocessione; ma una grande che, quando la vedi nella colonna di destra della classifica, fai una smorfia e pensi ‘Come sono caduti in basso!’. Nell’indicatore d’innovazione della Commissione europea, appena creato, l'Italia è al 15° posto nella classifica che analizza le prestazioni dei 28 Paesi Ue.
Sul gradino più
alto della classifica, c’è, senza troppe soprese, la Svezia. Seguono la
Germania, l’Irlanda e, appena giù dal podio, il Lussemburgo. In coda, invece,
troviamo la Lettonia, la Lituania e la Bulgaria: sarebbero le retrocesse, ma
qui funziona come nella Nba, chi c’è resta anche se arriva ultimo.
Piazzata lì a
metà classifica, L’Italia è al di sotto della media Ue. “Se fossimo a scuola
–scrive Alessandra Flora, che presenta l’indicatore d’innovazione su
EurActiv.it-, saremmo a rischio bocciatura o, almeno, esami di riparazione”.
Il nuovo indicatore,
a differenza di altri strumenti finora utilizzati dalla Commissione, calcola in
che misura le idee provenienti da settori innovativi riescono a raggiungere il
mercato e creano competitività e quindi posti di lavoro. Il che non è proprio
quello che l'Italia oggi mostra di sapere fare meglio.
Complementare
al quadro di valutazione per l’innovazione e all’indice sintetico
dell’innovazione elaborati a Bruxelles finora, il nuovo indicatore si concentra
sui risultati dell’innovazione. I Paesi
che vi si distinguono hanno un’economia ad elevata intensità di ricerca,
aziende innovative in rapida crescita, molti brevetti e un export competitivo.
Nel confronto
con il resto del mondo, l’Ue nel suo insieme se la cava piuttosto bene, senza
però eguagliare le economie più innovative che sono il Giappone e la Svizzera.
L'Unione europea fa, comunque, match pari con gli Stati Uniti e fa meglio di
Islanda, Norvegia e Turchia.
Il nuovo
indicatore si basa principalmente su quattro elementi:
- innovazione tecnologica misurata in base al numero di brevetti;
- occupazione in attività ad elevata intensità di conoscenza, in percentuale rispetto all’occupazione totale;
- competitività di beni e servizi ad elevata intensità di conoscenza, basata sul peso sulla bilancia commerciale dei prodotti ad alta e media tecnologia e sulla quota rappresentata dall’esportazione di servizi ad alta intensità di conoscenza rispetto al totale dei servizi esportati;
- occupazione nelle imprese in rapida crescita in settori innovativi.
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