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martedì 10 settembre 2013

Ue: Visco, chiave per ripresa costruzione Unione bancaria

Comunicato IAI e articolo EurActiv del 10/09/2013

In Europa, "la ripresa è a portata di mano ma i rischi di ricaduta restano significativi.
 vogliamo cogliere l'opportunità, non possiamo allentare i nostri sforzi” e “dobbiamo continuare ad attuare le riforme strutturali”. E’ la convinzione espressa del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco: "La chiave del successo sarà la determinazione condivisa a procedere verso un'Unione europea a tutti gli effetti. Allo stadio attuale, la prova della nostra determinazione è la costruzione di un'Unione bancaria efficace".

Il governatore è intervenuto questa mattina alla conferenza regionale a Roma del Council of Councils, un gruppo creato dal Council on Foreign relations e che riunisce 20 fra i maggiori think tanks di tutto il mondo. L’evento regionale è stato organizzato dallo IAI, l’Istituto Affari Internazionali, che - unico think tank italiano - fa parte del Council, e i lavori si sono svolti, ieri e oggi, al Ministero degli Esteri.

Visco ha notato che “gli strumenti tecnici non possono rimpiazzare gli interventi politici” e ha ricordato che l’Unione europea ha dovuto fronteggiare “due rischi principali: il default di un Paese e la rottura dell’euro”. Bisognava che ciascuno mettesse ordine a casa propria e bisognava pure “mettere in ordine l’Unione”. Sottolineato il ruolo positivo avuto dalla Bce nella crisi, il governatore ha detto che “la fiducia nella irreversibilità dell’euro è la chiave” per “evitare il collasso”.

Nel suo discorso, Visco ha indicato che il contributo dell'Italia ai paesi partner in difficoltà nell’Ue "salirà a più di 60 miliardi di euro nel 2014", ricordando che "tra il 2010 e il 2012 i paesi Ue hanno versato 280 milioni in prestiti ai partner in difficoltà, sia direttamente sia attraverso gli strumenti comunitari. Il contributo dell'Italia è ammontato a 43 miliardi di euro, cifra che, secondo stime ufficiali, salirà a più di 60 miliardi nel 2014".

Nel suo intervento, intitolato ‘The Exit from the Euro Crisis: Opportunities and Challenges of the Banking Union’, il governatore s’è anche soffermato sulla situazione italiana, partendo dalla constatazione che “in Italia la recessione è stata più lunga e più profonda” che altrove e confermando che vi sono segnali che la recessione stia terminando, fermo restando che l’instabilità politica è una minaccia per la ripresa. E, citando l’Istat, ha detto che il Pil è sceso del 2,1% nel secondo trimestre 2013 e la spesa delle famiglie del 3,2%. ''I recenti indicatori –ha affermato Visco- mostrano un graduale miglioramento'' dell'economia e ''il calo della produzione, che nel 2012 è stata quasi del 7% inferiore al 2007, dovrebbe arrestarsi nei prossimi mesi''.

Per il governatore, "l'aggiustamento di bilancio è stato indispensabile nei paesi economicamente più fragili, tra cui anche l'Italia”, per evitare il rischio “di perdere l’accesso al mercato, cosa che avrebbe fatto precipitare la crisi": "gli effetti negativi di breve periodo sull'economia sono stati il prezzo pagato per evitare conseguenze più serie".

Visco s’è poi soffermato sul processo in corso di completamento dell’Unione bancaria, analizzandone l’impatto sul sistema creditizio europeo e in particolare italiano.

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