Scritto per EurActiv lo 09/09/2013
Qualche nube sulle Assise parlamentari sul futuro dell'Europa, che parevano acquisite dopo le risoluzioni approvate da Camera e Senato e l'impegno in tal senso in vista del semestre italiano di presidenza Ue.
Qualche nube sulle Assise parlamentari sul futuro dell'Europa, che parevano acquisite dopo le risoluzioni approvate da Camera e Senato e l'impegno in tal senso in vista del semestre italiano di presidenza Ue.
Chi ha paura delle Assise interparlamentari? Nonostante i due rami del Parlamento italiano si siano impegnati a fine giugno a promuoverne la realizzazione e malgrado il comitato di pilotaggio del semestre di presidenza di turno italiana del Consiglio dei Ministri dell'Ue abbia recepito l'indicazione nella sua prima riunione il 7 agosto, c'è chi ora trascina i piedi e frappone ostacoli, organizzativi e gestionali. E invece delle Assise c'è chi, alla Camera, progetta una riunione della società civile durante il semestre italiano.
Comunicazioni di tale tenore sono state inviate da stretti collaboratori della presidente della Camera Laura Boldrini a responsabili del Cime, il Comitato italiano del Movimento europeo, promotore dell'iniziativa
Le Assise interparlamentari sul futuro dell'Europa dovrebbero precedere le elezioni europee del 25 maggio e il semestre italiano: costituiscono, indubbiamente, un impegno politico e organizzativo, ma potrebbero dare una scossa al processo d'integrazione e incoraggiare una nuova politica economica per più crescita e più lavoro.
Ovviamente, non si tratta di portare a Roma tutti i membri dei Parlamenti nazionali di tutti i 28 Paesi Ue e del Parlamento europeo, ma delegazioni di essi. I servizi della Camera paiono paventare un impegno eccessivo per le risorse umane disponibili, anche se l'impegno sarebbe molto concentrato nel tempo -alcuni giorni- e avrebbe dimensioni economiche relativamente modeste, visto che le missioni a Roma dei parlamentari europei e nazionali saranno a carico delle istituzioni di appartenenza di ciascuno.
Il progetto, che pare stia a cuore alla Boldrini, di una convention della società civile durante il semestre italiano di presidenza Ue potrebbe non essere alternativo, ma piuttosto complementare, alle Assise, per le quali esistono precisi impegni delle aule di Camera e Senato e dello stesso governo, che le ipotizza in coincidenza con l'anniversario della firma dei Trattati istitutivi delle Comunità europee, il 25 marzo 1957.
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