Scritto per EurActiv.it il 31/07/2014, su dispacci d'agenzie
Causa penuria di donne, la Commissione Juncker potrebbe
nascere in ritardo. Infatti, se i 28 Stati dell’Unione non presenteranno
abbastanza candidature femminili per la Commissione europea, è possibile che il
presidente eletto Jean-Claude Juncker decida di rinviare la formazione del
nuovo Esecutivo, che dovrebbe entrare in funzione il 1° novembre.
Lo ha oggi detto la portavoce Natasha Bertaud, ricordando
che, come indicato dallo stesso Juncker, i 28 hanno tempo fino alla mezzanotte
per indicare i rispettivi commissari –uno per Paese -. Secondo numerose
indicazioni, mancano all’appello almeno una manciata di Stati, forse più.
"E' una scelta degli Stati se annunciare o meno i nomi
che hanno scelto - ha aggiunto la portavoce-. Noi non diremo niente fin quando
tutto il collegio non sarà stato completato e le attribuzioni decise, cioè dopo
il vertice del 30 agosto che nominerà l'alto rappresentante” per la politica
estera europea, che è pure vice-presidente dell’Esecutivo.
Al momento, le donne designate sarebbero solo tre: il
governo svedese ha confermato proprio oggi la commissaria uscente per gli Affari
Interni Cecilia Malmstroem; il governo bulgaro ha confermato la commissaria
uscente agli Aiuti umanitari e d’emergenza Kristalina Georgieva; e il governo
ceco ha indicato Vera Jourova. C’è la candidatura italiana del ministro degli
Esteri Federica Mogherini ad alto rappresentante, che è però legata alle
decisioni del 30 agosto.
Un numero di donne adeguato, per Juncker, significa "più
di quelle del precedente Esecutivo, cioè almeno nove, come ha chiarito il
Parlamento europeo, che in caso contrario non darà il via libera", ha
ricordato la portavoce. Ecco, quindi, la possibilità "di un rinvio nella formazione
del collegio".
La Bertaud ha anche distinto "i due diversi processi:
quello delle nomine dell'alto rappresentante e del presidente del Consiglio
europeo, che spettano ai capi di Stato e/o di governo", nella riunione del
30 agosto; "e quello della scelta dei commissari e dell'attribuzione delle
responsabilità”, che spetta al presidente della Commissione, che deve "essere
anche d'accordo sull'alto rappresentante".
Sulla base delle intense consultazioni con tutti i paesi dal
16 luglio, data del Vertice delle Nomine, e dei nomi propostigli, Juncker
studierà tutte le possibilità e, se non si arriverà subito a una soluzione, con
un adeguato numero di donne, rinvierà la formazione del collegio".
La designazione da parte della Svezia della Malmstroem, che
se n’è detta “onorata”, rende meno critica la situazione. "L'Europa - ha
detto la responsabile degli Affari Interni, protagonista di polemiche con
l’Italia sull’immigrazione - è a un
punto di svolta, con i conflitti nei paesi vicini e una crisi economica dalla
quale, dopo molti anni difficili, stiamo cominciando a uscire. Le forze
xenofobe e isolazioniste hanno guadagnato terreno in tutta l'Unione. Sono
convinta che abbiamo bisogno di forti voci liberali nella nuova Commissione per
assicurare un'Unione che sia aperta, unita e con uno sguardo rivolto
all'esterno".
Le attribuzioni dei portafogli da parte del presidente Juncker
avverranno nelle prossime settimane. Si sa che Juncker sta pensando a un
commissario per l’immigrazione e che vorrebbe scorporare gli attuali
‘mega-portafogli’ dell’Economia – in crescita e disciplina di bilancio - e del
Mercato interno – in mercato interno e servizi finanziari -. Impossibile, quindi, dire se la Malmstroem continuerà a
gestire i flussi migratori nel Mediterraneo.