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mercoledì 23 luglio 2014

Nomine: Mogherini resta candidata, ma i giochi sono aperti

Scritto per EurActiv.it il 23/07/2014, su dispacci d'agenzia

La partita delle nomine nell’Ue continua a giocarsi sotto traccia, dopo il rinvio delle decisioni al 30 agosto deciso dal Consiglio europeo del 16 luglio. Nelle dichiarazioni pubbliche, le posizioni sono ancorate alla scorsa settimana. Ma i giochi sono ben avviati e chi era in pole position a metà giugno potrebbe ritrovarsi fuori dalla griglia a fine agosto.

Le indiscrezioni a mezzo stampa rientrano nella ‘partita a scacchi’ in atto. Per Federica Mogherini,  le possibilità di prendere il posto di Catherine Ashton come alto rappresentante della politica estera e di sicurezza dell'Ue ''sono notevolmente calate'', scrive Der Spiegel, mentre salgono le quotazioni della francese Elisabeth Guigou, 67 anni, socialista ex ministro a più riprese, molto conosciuta nell’Ue.

In visita a Roma, la scorsa settimana, la stessa Guigou non aveva escluso una collocazione europea. ''E' una candidata estremamente qualificata'', su cui ci sarebbe l’accordo di “molti Paesi”, commenta il presidente della commissione Esteri del Parlamento europeo, il popolare tedesco Elmar Brok, consigliere della cancelliera Angela Merkel.

Dietro il ‘soffietto’ di Der Spiegel per la Guigou, la sensazione di un’altra tentativo popolare d’influenzare le scelte socialiste: prima del Vertice delle Nomine del 16 luglio, c’era stata l’ipotesi Enrico Letta –un Pd molto gradito al Ppe- alla presidenza del Consiglio europeo, che escludeva l’ipotesi Mogherini agli Esteri; adesso, l’idea Guigou.

Insomma, pare che i popolari –specie tedeschi- cerchino alternative socialiste al ministro italiano, mentre circola la voce che lady Ashton, l’attuale alto rappresentante, una laburista britannica, continuerebbe ad occuparsi - anche dopo la fine del suo mandato - dei negoziati con l’Iran, dove non ha fatto male.

Per il momento, Il Governo Renzi tiene il punto: “La Mogherini resta la nostra candidata al posto d’alto rappresentante”, ha oggi ribadito a Bruxelles il sottosegretario della presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei Sandro Gozi, che ha presieduto il primo Consiglio Affari Generali del semestre italiano.

Gozi non sapeva dell'incontro di stamane fra l'ex premier Massimo D'Alema e il presidente eletto della Commissione europea Jean-Claude Juncker -altro focolaio d'ipotesi e sospetti- e s’è detto non "a conoscenza di alcun piano B" rispetto alla candidatura del ministro degli Esteri.

Che, ha aggiunto, "ha tutte le qualità per essere un ottimo alto rappresentante. Sinceramente, non ho mai capito tutte le critiche attorno al suo nome per una presunta mancanza di esperienza: si occupa da 20 anni di politica internazionale, ha iniziato giovanissima ad occuparsene per il nostro partito".

Gozi ha pure detto: "Quando si parla di nuova partenza per l'Europa, trovo difficile che la si faccia solo con politici uomini di alta esperienza: dovremmo sostenere la parità di genere in Commissione. Tutti punti a favore della conferma della Mogherini come candidata".

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L’incontro tra D’Alema e Juncker è avvenuto nell'ufficio del presidente allo Charlemagne, di fronte
alla sede dell'Esecutivo europeo. Il colloquio, a quanto si apprende, è durato una ventina di minuti e s’è svolto nell'ambito delle consultazioni di Juncker per le nomine europee. Una portavoce di D’Alema, che è presidente della Feps (Fondazione europea per gli studi progressisti), ha definito l’incontro “un colloquio cordiale tra due personalità che si conoscono da molto tempo per esaminare la situazione e le prospettive delle istituzioni europee. Dell'incontro era stato informato il presidente del Consiglio Matteo Renzi". Che non per questo ne sarà stato particolarmente felice. 

Nei giorni scorsi, la Mogherini, col sottosegretario Benedetto Della Vedova e il segretario generale della Farnesina Michele Valenzise, hanno illustrato le priorità della presidenza di turno italiana al corpo diplomatico in tre riunioni per gruppi regionali. Il motto del semestre, "Europe: a fresh start", è stato il filo conduttore degli incontri, articolati sui tre pilastri: crescita e occupazione; cittadinanza e diritti; maggior ruolo dell'Unione europea sulla scena internazionale.

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