Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu
Lo schieramento di altri 1.500 soldati americani in Iraq, seppur senza ruolo combattente, segna l'inizio di "una nuova fase offensiva" nella campagna contro il sedicente Stato islamico (Is), anche se spetta alle truppe di Baghdad contrastare gli jihadisti sul terreno. Lo ha affermato Barack Obama in un'intervista alla Cbs, rilasciata mentre s’intrecciano indicazioni contrastanti sui raid aerei che avrebbero portato al ferimento dell’auto-proclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Lo schieramento di altri 1.500 soldati americani in Iraq, seppur senza ruolo combattente, segna l'inizio di "una nuova fase offensiva" nella campagna contro il sedicente Stato islamico (Is), anche se spetta alle truppe di Baghdad contrastare gli jihadisti sul terreno. Lo ha affermato Barack Obama in un'intervista alla Cbs, rilasciata mentre s’intrecciano indicazioni contrastanti sui raid aerei che avrebbero portato al ferimento dell’auto-proclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Obama
ha detto: "Forniremo (alle truppe irachene, ndr) un sostegno aereo
ravvicinato, una volta che saranno pronte ad iniziare l’offensiva contro le
milizie", ribadendo che "i nostri soldati non combatteranno". Alla domanda se potrebbe decidere di
inviare altre truppe in Iraq, Obama se l'è cavata con un gioco di parole: ho
imparato che è meglio "mai dire mai".
L’inasprimento della strategia
militare anti-Is è messo in relazione alla sconfitta nelle elezioni di Mid-term
dell’Amministrazione democratica: Obama anticipa le sollecitazioni che
potrebbero venirgli dall'opposizione repubblicana. Il governo iracheno apprezza
la decisione di inviare altri 1.500 consiglieri militari americani come addestratori,
ma giudica la scelta tardiva: "Questo passo arriva un po' tardi, ma è ben
accetto", commenta l'ufficio del premier Haider al-Abadi.
Le dichiarazioni di Obama ricalcano
l’annuncio fatto venerdì scorso: l’aumento raddoppia, di fatto, il
numero di soldati in Iraq con il compito di addestrare e consigliare le forze
armate locali. Il Pentagono progetta
di creare siti d’addestramento in Iraq per nove brigate irachene e tre dei
peshmerga. L'esercito americano creerà, inoltre ,altri centri di
"consulenza e assistenza", oltre a quelli già costituiti a Baghdad ed
Erbil.
L'annuncio di venerdì aveva
coinciso con l’incontro di Obama coi leader del Congresso alla Casa Bianca, per
aggiornarli sulla situazione in Iraq e in Siria e sui progressi nella guerra
contro i miliziani sunniti dello Stato islamico. La Casa Bianca chiederà al Congresso 5,6
miliardi di dollari per finanziare le operazioni in Iraq e in Siria, cifra che
include 1,6 miliardi per il nuovo 'Fondo iracheno per equipaggiamento e
addestramento'.
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