Scritto per il mio blog GpNewsUsa2016.eu
Vittoria dei repubblicani nelle elezioni di Mid-term degli Stati Uniti: annunciata, ma persino più larga del
previsto. I conservatori, che già
controllavano la Camera, conquistano la maggioranza anche del
Senato e ora controllano tutto
il Congresso. Per il presidente Barack Obama e la sua Amministrazione
democratica, si preannuncia una conclusione del doppio mandato complicata.
Obama vivrà il periodo più difficile alla Casa Bianca: due anni da ‘lame duck’ ('anatra zoppa'), come si dice
negli Usa, un incubo che nella storia americana prima di lui hanno già
sperimentato solo Dwight Eisenhower, Ronald Reagan, Bill Clinton e George W.
Bush –però tre degli ultimi quattro presidenti-. Al Senato, sono passati
di mano, tutti dai democratici ai repubblicani, i seggi in palio nei
seguenti Stati: Arkansas, Colorado, Iowa, Montana, North
Carolina, South Dakota e West Virginia. Si partiva da 53 democratici a 45
repubblicani, con due indipendenti vicini ai democratici; si è a 51
repubblicani e 46 democratici, più i due indipendenti. Al ballottaggio
del 6 dicembre, non è escluso che i conservatori conquistino anche la
Louisiana, dove nessun candidato ha avuto il 50% più uno dei voti richiesti.
Mid-term: i repubblicani rafforzano la maggioranza alla
Camera
Sfruttando la disaffezione dell’opinione pubblica per il
presidente Obama e la sua Amministrazione, i repubblicani, nel voto di Mid-term, hanno rafforzato la
maggioranza alla Camera, oltre che conquistarla al Senato. I risultati non sono
ancora definitivi, ma le proiezioni assegnano 235 seggi almeno ai conservatori
–ne avevano 233- su 435. Nella Camera uscente, i democratici erano 199 e tre
seggi erano vacanti. Diverse le reazioni ai risultati elettorali. Obama, che
s’aspettava la batosta, incontrerà venerdì i leader del Congresso, per fare un
punto con loro. Fra i repubblicani, c’è chi tende la mano all'Amministrazione
democratica per una collaborazione legislativa –i conservatori devono sottrarsi
alla trappola del partito che boccia tutto e paralizza l’Unione-; ma c’è anche
chi, come Ted Cruz, un possibile aspirante alla nomination 2016, esprime
propositi bellicosi: “Cancelleremo questo obbrobrio della riforma sanitaria”.
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