Scritto per 'www.GpNewsUsa2016.eu' l'11/11/2014
I rapporti fra Obama e Putin restano tesi, nonostante
il colloquio a Pechino durato una ventina di minuti e
confermato dal Cremlino e dalla Casa Bianca. Le telecamere hanno seguito i due
leader momento per momento: il primo a rivolgere la parola all'altro è stato
Putin, mentre i due entravano nella sala conferenza dell'Apec. "Non è
bellissima?", ha detto il leader russo al presidente americano. "Sì",
è stata la laconica risposta. In alcuni momenti, l'incontro è parso cordiale: si
vede Putin dare una pacca sulla spalla di Obama, che rimane sulle sue. Il
Cremlino ha pure diffuso una foto dove il leader russo sorride mentre il presidente
americano lo saluta, prima della foto di gruppo ufficiale con gli altri
protagonisti del Vertice Apec. Altre immagini, invece, paiono confermare la tensione
tra i due. Nella sostanza, Obama e Putin hanno parlato di Ucraina, Siria, Iran,
tutti fronti su cui Washington e Mosca non sono allineate, anche se possono
esserci, su Iran e Siria, punti di convergenza. Quasi contemporaneamente all’incontro,
il vice di Obama Joe Biden ha però avverto la Russia a rispettare gli impegni
con l’Ucraina, nella crisi che più di ogni altra negli ultimi 25 anni ha
ricreato il clima della Guerra Fredda.
Apec: Putin, Xi, Abe, Obama fa indigestione di
politica estera
In fuga da Washington, dopo la batosta delle elezioni di Mid-term, il presidente Usa Barak Obama fa indigestione di politica estera a Pechino, dove partecipa al Vertice dell’Apec, l’Associazione di cooperazione economica fra i Paesi del Pacifico, e incontra in bilaterale vari leader, fra cui, ovviamente, il padrone di casa, il presidente cinese Xi Jinping –senza per altro rinunciare a schermaglie sui diritti dell’uomo-. C’è pure il tempo di un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, il primo contatto diretto fra i due dopo il ‘Vertice dello Sbarco’ il 6 giugno, nell’anniversario dello sbarco in Normandia. Il Summit dell’Apec lascia un po’ il temo che trova, sul piano economico e commerciale, al di là dell’annuncio di una ‘road map’ verso una zona di libero scambio pacifica, che faccia da contraltare a quella di là da venire transatlantica tra Usa ed Ue, e di un’intesa tra Usa e Cina sulla detassazione dei prodotti elettronici. Fra i fatti salienti, l’incontro tra Xi e il premier giapponese Shinzo Abe, nel tentativo di rammendare le relazioni sempre tese tra Cina e Giappone.
In fuga da Washington, dopo la batosta delle elezioni di Mid-term, il presidente Usa Barak Obama fa indigestione di politica estera a Pechino, dove partecipa al Vertice dell’Apec, l’Associazione di cooperazione economica fra i Paesi del Pacifico, e incontra in bilaterale vari leader, fra cui, ovviamente, il padrone di casa, il presidente cinese Xi Jinping –senza per altro rinunciare a schermaglie sui diritti dell’uomo-. C’è pure il tempo di un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, il primo contatto diretto fra i due dopo il ‘Vertice dello Sbarco’ il 6 giugno, nell’anniversario dello sbarco in Normandia. Il Summit dell’Apec lascia un po’ il temo che trova, sul piano economico e commerciale, al di là dell’annuncio di una ‘road map’ verso una zona di libero scambio pacifica, che faccia da contraltare a quella di là da venire transatlantica tra Usa ed Ue, e di un’intesa tra Usa e Cina sulla detassazione dei prodotti elettronici. Fra i fatti salienti, l’incontro tra Xi e il premier giapponese Shinzo Abe, nel tentativo di rammendare le relazioni sempre tese tra Cina e Giappone.
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