Scritto per il mio blog www.GpNewsUsa2016.eu lo 09/11/2014
Il presidente Barack Obama s’è assunto la piena
responsabilità della netta sconfitta dei democratici alle elezioni di Mid-term
del 4 novembre. In un'intervista alla Cbs, il presidente ha detto: "Siamo
stati battuti e 'lo scaricabarile finisce qui”, una citazione della scritta ‘The
buck stops here’, incisa su una targa che Harry Truman – presidente dal ’45 al ’52,
l’uomo che ordinò l’uso dell’atomica - teneva sulla sua scrivania nello Studio
Ovale. Obama ha aggiunto: “Quando le cose non vanno bene, come capo del partito
debbo assumerne la responsabilità". Il presidente ha già apportato qualche
cambiamento alla sua squadra: ha designato Loretta Lynch ministro della
Giustizia, la prima nera in tale ruolo, e Tony Blinken vice-segretario di Stato
(Blinken era il numero due alla sicurezza nazionale). Entrambe le nome devono
essere confermate dal Senato. La Lynch succederà al dimissionario Eric Holder. Procuratore
a Brooklyn –a nominarla nel 1999 fu Bill Clinton-, laureata in Legge ad Harvard
nel 1984, la Lynch aveva lasciato il Dipartimento alla Giustizia nel 2001 per
diventare partner dell'ufficio legale Hogan & Hartson. Tra il 2003 e il
2005 è stata anche nel board della Federal Reserve di New York. Nel
2010, tornò al Dipartimento della Giustizia, chiamata da Obama.
Iran: Obama e Kerry, tra
negoziati sul nucleare e collaborazione anti-terrorismo
Mentre a Mascate in Oman sono iniziati nuovi colloqui a tre tra Usa-Ue-Iran per trovare un'intesa sul programma nucleare di Teheran, il presidente Barack Obama smorza gli ottimismi e avverte che ci sono ancora "grandi divergenze" che “potremmo non riuscire a colmare" entro la scadenza fissata al 24 novembre. Per quella data, le parti avevano convenuto di trovare un'intesa definitiva, in base all'accordo provvisorio dell’anno scorso. Dal canto suo, a Pechino, il segretario di Stato John Kerry ha smentito che Washington abbia chiesto all'Iran di valutare se collaborare nella lotta al terrorismo e contro lo Stato Islamico, collegando l’ipotesi al negoziato sul nucleare. Una polemica in merito era nata dopo che il Wall Street Journal aveva scritto che il presidente Obama ha contattato riservatamente l'ayatollah Ali Khamenei il mese scorso, rilevando l'interesse condiviso a combattere le milizie jihadiste del Califfato. "Voglio sia chiaro che nessuno di mia conoscenza ha confermato che questa missiva sia stata inviata", ha detto Kerry, in una conferenza stampa a Pechino alla vigilia del vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation), in programma il 10 e 11 novembre. L’Iran è uno dei temi di politica estera il cui approccio potrebbe essere influenzato dalla nuova maggioranza repubblicana nel Senato Usa.
Guantanamo: comandante,
irrealistica chiusura entro mandato Obama
Barack Obama –e i suoi sostenitori- inanellano
cattive notizie: dopo la sconfitta dei democratici nelle elezioni di Mid-term, il
comandante della base di Guantanamo, il colonnello David Heath, fa sapere di giudicare
"irrealistica" la chiusura del carcere lì allestito entro il 2016,
cioè entro la fine del mandato di Obama alla Casa Bianca. La chiusura del campo di detenzione,
voluto da George W. Bush per i "nemici combattenti" nella guerra al
terrorismo dopo l’attacco all’America dell’11 Settembre 2001, era stata una
promessa forte della campagna 2008 che aveva permesso a Obama d’arrivare alla
presidenza: una promessa formalmente ribadita il 20 gennaio 2009, il giorno
dell’insediamento alla Casa Bianca. "Non so davvero se la struttura debba
chiudere o meno", dice Heath: "Il presidente Obama vuole chiuderla e
quando arriverà il giorno eseguiremo l'ordine"; ma "penso che sia una
speranza irrealistica" entro il 2016. "Io, comunque –assicura i
colonnello-, gestiro' Guantanamo nel migliore dei modi finché non mi sarà
chiesto di chiuderla" Nel carcere sono oggi presenti prigionieri
di diverse categorie e solo una decina di essi restano in isolamento (tra
questi cinque accusati di essere fra gli organizzatori degli attentati dell'11
settembre e dell'attacco al cacciatorpediniere Usa Cole nel 2000). Nella
prigione ci sono in tutto 148 detenuti, alcune dei quali sono lì da 13 anni. Un
Comitato speciale ha disposto il rilascio di 79 di essi.
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