Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu il 27/11/2014
2014/11/27 - Dopo le elezioni di
Mid-term, il presidente Obama appare perseguitato da una ‘legge di Murphy’
applicata alla sua Amministrazione sui fronti della politica interna degli Stati
Uniti. Dopo l’avvicendamento, largamente previsto, del ministro della Giustizia
Eric Holder con Loretta Lynch, la prima nera in quel posto, e una settimana d’evasione
ai Vertici dell’Apec e del G20, tra Cina e Australia, Obama s’è ritrovato nel
ginepraio americano. Bocciata la riforma della National Security Agency, dopo
lo scandalo delle intercettazioni; accettate le dimissioni del segretario alla
Difesa Chuck Hagel, per contrasti sulla strategia anti-Is, tra Iraq e Siria; e,
quasi contestualmente, cambio di strategia in Afghanistan, dando implicitamente
ragione, per certi versi, proprio ad Hagel –e mancando di coerenza in modo
palese con le scelte fatte a suo tempo in Iraq e con l’atteggiamento anti-Is-;
prospettive di confronto duro con l’opposizione repubblicana, che da gennaio
controllerà sia la Camera che il Senato, sulla riforma dell’immigrazione,
decisa con l’equivalente americano del decreto legge. E, come se non bastasse,
ecco la sentenza di Ferguson e la protesta razziale che attraversa l’Unione.
Fortuna, per Obama, che la Festa del Ringraziamento e il Venerdì Nero stanno
per portarsi via questo suo disgraziatissimo novembre. (gp)
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