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giovedì 20 novembre 2014

Usa: Nsagate; intercettazioni, bocciata riforma, smacco per Obama

Scritto per www.GpNewsUsa2016 il 20/11/2014


2014-11-20 - Dopo il voto di Mid-term, cattive e buone notizie si susseguono per il presidente Barack Obama. E la bocciatura al Senato della riforma della National Security Agency (Nsa), l'agenzia di intelligence preposta alle intercettazioni, è senz’altro una cattiva notizia: all'inizio dell'anno, il presidente aveva infatti annunciato l'intenzione di riformare la Nsa e di accrescerne la trasparenza, per riconquistare la fiducia degli americani e dei partner internazionali sulle pratiche delle agenzie di intelligence. L’USA Freedom Act, volta a porre fine allo spionaggio indiscriminato delle telefonate di americani e alleati, non è passata per due soli voti, in un Senato ancora a maggioranza democratica: ha avuto 58 consensi contro i 60 necessari. Decisivo è stato il no del senatore della Florida, democratico, Bill Nelson. La riforma è stata decisa dall'Amministrazione Obama dopo lo scandalo internazionale sulle rivelazioni dell'ex tecnico informatico Edward Snowden. A favore dello USA Freedom Act  si sono invece schierati quattro repubblicani, compreso l'ultra-conservatore texano Ted Cruz. Sul voto ha pesato la preoccupazione di non ostacolare l’intelligence mentre gli Usa combattono l'Isis in Iraq e in Siria. Se la riforma fosse passata, società come Verizon o At&A non sarebbero più state tenute a consegnare i dati delle telefonate alla Nsa, a meno di un ordine speciale da parte della Foreign Intelligence Survelliance Curt. La questione tornerà a porsi il prossimo anno, dopo l’insediamento del nuovo Congresso a maggioranza repubblicana in entrambe le Camere: a giugno 2015 decadranno gli speciali poteri fissati dal Patriot Act, la legge anti-terrorismo approvata dopo l’11/09/1993. (gp)

Immigrazione: Barack annuncia azioni esecutive

2014/11/20 - Barack Obama s’appresta ad annunciare azioni esecutive sull'immigrazione, in un intervento tv dalla Casa Bianca in prima serata. E' stato lo stesso presidente ad anticiparlo su Facebook: "Annuncerò azioni per migliorare il sistema dell'immigrazione - ha affermato -. Tutti condividono il fatto che non funzioni, ma sfortunatamente Washington ha lasciato il problema irrisolto troppo a lungo". "Quelle che annuncerò sono azioni che rientrano nei miei poteri di presidente", ha ancora affermato Obama, anticipando le critiche dei repubblicani che lo accusano di abuso di potere. "Contemporaneamente - ha aggiunto - continuo a incoraggiare il Congresso affinché delinei un provvedimento bipartisan e comprensivo" sull'immigrazione "per risolvere il problema". Obama punterebbe, in particolare, a legalizzare gli immigrati clandestini, ma con figli nati negli Stati Uniti e dunque con passaporto americano. Dovranno aspettare cinque anni per avere anche loro la cittadinanza, esattamente come avviene per chi ottiene la carta verde. L'intervento di Obama potrebbe riguardare fino a 5 milioni di immigrati su un totale di 11 milioni. Secondo il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, di fronte all'inattività del Congresso, Obama ha deciso di fare valere la sua autorità “per risolvere i problemi che ritiene prioritari". Earnest ha gettato acqua sui timori di un possibile shutdown dell'amministrazione a causa dell'ostruzionismo repubblicano. Il repubblicani "lo hanno escluso - ha detto - e prendo per buone le loro affermazioni. Anche per i repubblicani gli interessi della nazione - ha concluso - dovrebbero venire prima di quelli politici". (AGI-gp)

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