2014-11-20 - Dopo il voto di Mid-term, cattive e buone
notizie si susseguono per il presidente Barack Obama. E la bocciatura al Senato
della riforma della National Security Agency (Nsa), l'agenzia di intelligence preposta
alle intercettazioni, è senz’altro una cattiva notizia: all'inizio dell'anno,
il presidente aveva infatti annunciato l'intenzione di riformare la Nsa e di
accrescerne la trasparenza, per riconquistare la fiducia degli americani e dei
partner internazionali sulle pratiche delle agenzie di intelligence. L’USA
Freedom Act, volta a porre fine allo spionaggio indiscriminato delle telefonate
di americani e alleati, non è passata per due soli voti, in un Senato ancora a
maggioranza democratica: ha avuto 58 consensi contro i 60 necessari. Decisivo è
stato il no del senatore della Florida, democratico, Bill Nelson. La riforma è
stata decisa dall'Amministrazione Obama dopo lo scandalo internazionale sulle
rivelazioni dell'ex tecnico informatico Edward Snowden. A favore dello USA
Freedom Act si sono invece schierati quattro
repubblicani, compreso l'ultra-conservatore texano Ted Cruz. Sul voto ha pesato
la preoccupazione di non ostacolare l’intelligence mentre gli Usa combattono
l'Isis in Iraq e in Siria. Se la riforma fosse passata, società come Verizon o
At&A non sarebbero più state tenute a consegnare i dati delle telefonate
alla Nsa, a meno di un ordine speciale da parte della Foreign Intelligence
Survelliance Curt. La questione tornerà a porsi il prossimo anno, dopo
l’insediamento del nuovo Congresso a maggioranza repubblicana in entrambe le
Camere: a giugno 2015 decadranno gli speciali poteri fissati dal Patriot Act,
la legge anti-terrorismo approvata dopo l’11/09/1993. (gp)
Immigrazione: Barack annuncia azioni esecutive
2014/11/20 - Barack Obama s’appresta ad annunciare azioni
esecutive sull'immigrazione, in un intervento tv dalla Casa Bianca in prima
serata. E' stato lo stesso presidente ad anticiparlo su Facebook: "Annuncerò
azioni per migliorare il sistema dell'immigrazione - ha affermato -. Tutti
condividono il fatto che non funzioni, ma sfortunatamente Washington ha
lasciato il problema irrisolto troppo a lungo". "Quelle che annuncerò
sono azioni che rientrano nei miei poteri di presidente", ha ancora
affermato Obama, anticipando le critiche dei repubblicani che lo accusano di
abuso di potere. "Contemporaneamente - ha aggiunto - continuo a incoraggiare
il Congresso affinché delinei un provvedimento bipartisan e comprensivo"
sull'immigrazione "per risolvere il problema". Obama punterebbe, in
particolare, a legalizzare gli immigrati clandestini, ma con figli nati negli
Stati Uniti e dunque con passaporto americano. Dovranno aspettare cinque anni
per avere anche loro la cittadinanza, esattamente come avviene per chi ottiene
la carta verde. L'intervento di Obama potrebbe riguardare fino a 5 milioni di
immigrati su un totale di 11 milioni. Secondo il portavoce della Casa Bianca,
Josh Earnest, di fronte all'inattività del Congresso, Obama ha deciso di fare
valere la sua autorità “per risolvere i problemi che ritiene prioritari".
Earnest ha gettato acqua sui timori di un possibile shutdown
dell'amministrazione a causa dell'ostruzionismo repubblicano. Il repubblicani
"lo hanno escluso - ha detto - e prendo per buone le loro affermazioni.
Anche per i repubblicani gli interessi della nazione - ha concluso - dovrebbero
venire prima di quelli politici". (AGI-gp)
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