Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net lo 06/07/2016
Per l’emailgate, l’Fbi biasima Hillary Clinton, ma non
ne sollecita l’incriminazione: la Clinton – dice il capo della polizia federale
James Comey - ha dimostrato "estrema negligenza" utilizzando l’account
di email privata quando era segretaria di Stato, ma non ci sono elementi per
perseguirla. Lo scorso fine settimana, la candidata democratica alla Casa
Bianca s’era volontariamente presentata all’Fbi ed era stata ascoltata per tre
ore e mezza.
Comey, che annuncia la chiusura dell’indagine, dice
che l’Fbi ha recuperato migliaia di email che non erano state consegnate dall’ex
first lady; che in 110 messaggi ha trovato dati classificati, cui “attori
ostili” avrebbero potuto avere accesso; ma che non ci sono prove che la Clinton
intendesse violare la legge.
Immediata la reazione del candidato repubblicano
Donald Trump, che aveva già dato per inevitabile l’incriminazione della rivale:
"Il direttore dell'Fbi dice che Hillary la disonesta ha compromesso la
sicurezza nazionale. Nessuna accusa. Wow! Sistema truccato". In un secondo
tweet, Trump rievoca la vicenda vagamente analoga del generale Petraeus:
"Il sistema è truccato. Petraeus ebbe problemi per molto meno. Molto molto
ingiusto! Come al solito, cattivo giudizio".
Anche lo speaker della Camera Paul Ryan, l’esponente
politico repubblicano di rango più alto, è intervenuto, sostenendo che l’annuncio
dell’Fbi richiede una spiegazione. E prese di posizione critiche sono venute
dai vertici del partito repubblicano.
Ma la Clinton contrattacca: "Trump ci mostri la
sua dichiarazione dei redditi", dice a Charlotte, North Carolina, uno
degli Stati in bilico l’8 Novembre, nel primo comizio che fa avendo al suo fianco
il presidente Barak Obama. Finora il magnate s’è rifiutato di pubblicare la
dichiarazione, sostenendo che è in corso un accertamento e che comunque non è
tenuto a diffonderla.
Tra Hillary e Obama, che volano da Washington a
Charlotte insieme sull’AirForceOne, è tutto uno scambio di complimenti: "La
mia stima per lui - dice lei, che ne elogia l’operato - cresce sempre di più: è
uno statista che guida l’America e il Mondo con mano ferma". E lui dice:
"Sono qui perché credo in Hillary Clinton. La aiuterò ad essere eletta
prossimo presidente degli Stati Uniti d'America … Non c'è uomo o donna più
qualificato di lei per questo incarico". Nessun commento, da parte del
presidente, sull’emailgate e sulla chiusura dell’inchiesta dell’Fbi.
Hillary fa un parallelo tra Obama e Trump:
"Questo è un presidente che sa come tenerci al sicuro e forti. Paragonatelo
a Trump: potete immaginarlo (Trump) nello Studio Ovale durante una
crisi?", afferma, ripetendo che lo showman è "inadatto e non
qualificato" per la presidenza degli Stati Uniti.
Obama non cita mai il magnate, ma lo attacca su
economia e immigrazione. In un lungo discorso, afferma: "Se votate per
l'altra squadra, non è per via dell'economia ... Perfino i repubblicani non
sanno di cosa il tipo parli". E sull'immigrazione ricorda: "A meno
che non siate nativi americani, qualcuno vi ha portato qui ... e non tutti
avevano le carte in regola quando arrivarono".
Elogiando Hillary, che gli fu rivale per la nomination nel 2008, Obama l’avvicina a Ginger Rogers, la ballerina partner di Fred Astaire, per l’abilità a danzare “con i tacchi” fra i dossier nei dibattiti. (fonti vv – gp)
Elogiando Hillary, che gli fu rivale per la nomination nel 2008, Obama l’avvicina a Ginger Rogers, la ballerina partner di Fred Astaire, per l’abilità a danzare “con i tacchi” fra i dossier nei dibattiti. (fonti vv – gp)
Nessun commento:
Posta un commento