Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net lo 04/07/2016
Clima da 4 Luglio e da fuochi artificiali nella campagna elettorale per la Casa Bianca, che conosce una sorta di pausa in coincidenza con l’Independence Day. Il New York Times sceglie questo momento per proiettarsi già oltre il voto dell’8 Novembre e – dando per scontata la vittoria di Hillary Clinton – per chiedersi quale sarà lo stile presidenziale dell’ex first lady.
Clima da 4 Luglio e da fuochi artificiali nella campagna elettorale per la Casa Bianca, che conosce una sorta di pausa in coincidenza con l’Independence Day. Il New York Times sceglie questo momento per proiettarsi già oltre il voto dell’8 Novembre e – dando per scontata la vittoria di Hillary Clinton – per chiedersi quale sarà lo stile presidenziale dell’ex first lady.
Raccogliendo
testimonianze di collaboratori della candidata democratica e pareri di
osservatori, il giornale afferma che certe recenti consuetudini saranno
abbandonate: niente consulti sul green in pomeriggi passati sui campi da golf, alla
Barack Obama o alla Bill Clinton; e tanto meno niente inviti agli ospiti in un
ranch, alla George W. Bush. Hillary non inventerà, però, nulla: tornerà alle conversazioni
a porte chiuse, magari con in mano un drink, come ai tempi di Ronald Reagan e
Lyndon B. Johnson.
L’immigrazione
e Wall Street saranno i temi centrali su
cui la prima ‘Madame President' degli Stati Uniti, se sarà eletta, concentrerà
l’azione di governo nei primi 100 giorni alla Casa Bianca. Politicamente,
Hillary cercherebbe il dialogo con i repubblicani per lenire le ferite di una
campagna senza esclusione di colpi e tenterebbe di ricostruire l’unità del
partito democratico rassicurando l'ala più progressista.
L’Amministrazione
sarà 'al femminile', almeno per metà, mentre al 'first gentleman' Bill Clinton
sarà chiesto di mantenere un basso profilo, anche se Hillary ne ha già
prospettato un ruolo di consigliere sull'economia.
Tutto ciò
sarà naturalmente possibile a patto che l'inchiesta dell’Fbi sull'utilizzo dell’account
di email privato da parte della Clinton quand’era segretario di Stato non
conduca a un’incriminazione della candidata, come Donald Trump e il partito
repubblicano dicono, invece, di attendersi.
Secondo la
Cnn, l’indagine potrebbe chiudersi a breve, "già fra un paio di settimane",
senza la formulazione di accuse contro la candidata democratica, perché non
sarebbero finora emersi illeciti penalmente rilevanti. Molti media considerano l'interrogatorio,
sabato, della Clinton, presentatasi volontariamente all'Fbi, un segno che l’inchiesta
è alle ultime battute.
In un’intervista
alla Nbc, Hillary ha detto che era impaziente di parlare con l'Fbi e ha
ribadito di essere stata lieta dell'opportunità di collaborare con il
Dipartimento della Giustizia nel portare l’indagine a conclusione. L’ex first
lady ha definito il colloquio, durato tre ore e mezza, molto civile e
professionale, rifiutandosi, però, di fare previsioni sugli esiti
dell'inchiesta, di cui non conosce i tempi.
Commentando,
invece, le indiscrezioni della Cnn, Trump è già partito all’attacco: il
candidato repubblicano ha affermato, in un tweet, che "il sistema è completamente
manipolato”.
I
democratici stanno cercando, dal canto loro, di limitare i danni dell’incontro,
avvenuto una settimana fa, all’aeroporto di Phoenix in Arizona, tra l'ex
presidente Clinton e il segretario alla Giustizia Loretta Lynch. Ne sono nate
accese polemiche, in particolare circa l'opportunità del colloquio proprio
mentre è in corso l’inchiesta sul cosiddetto emailgate.
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