Scritto per Il Fatto Quotidiano del 29/05/2014
François Hollande gliele canta chiare a Marine Le Pen, che
lo ha appena stracciato alle europee: fa sgomberare i campi di centinaia d’immigrati
in attesa da settimane d’imbarcarsi –clandestinamente- da Calais per
l’Inghilterra, e mostra di volersi battere con la ‘Marianna populista’ sul suo
terreno d’elezione, la xenofobia.
Gli immigrati, molti dei quali vittime di un’epidemia di
scabbia per le condizioni d’igiene pessime in cui vivevano, sono stati evacuati
dalle forze dell’ordine francesi dall'area del porto di Calais. Così, la ‘Lampedusa
del Nord’ è stata ‘ripulita’. Ma nessuno si fa illusioni: gli immigrati, il cui
numero s’è moltiplicato nelle ultime settimane, torneranno.
L’epidemia di scabbia ha consentito al ministro dell’interno
Bernard Cazeneuve di sostenere che l’operazione non rispondeva a criteri di
ordine pubblico, ma aveva finalità sanitarie e umanitarie. Ma l’intervento,
annunciato una settimana fa, è stato vivamente criticato da Amnesty
International, Medecins du Monde e associazioni cattoliche.
L’intervento di circa 200 poliziotti e gendarmi per
sgomberare tre campi con almeno 550 immigrati, secondo stime ufficiali, è
scattato mentre la Francia
s’interroga sulle scelte del governo socialista e sulle ragioni della deriva reazionaria.
Ieri mattina, le forze dell’ordine sono arrivate dopo le 07 nel
‘campo dei siriani’, il più grosso, poco lontano dal molo dei traghetti per
l’Inghilterra. Poi, hanno evacuato quello degli africani e un terzo, più
piccolo. L’azione –riferiscono testimoni- è stata silenziosa, senza violenza:
la maggior parte degli immigrati aveva già lasciato l’accampamento, per
spostarsi sulle dune lungo la
Manica , un’area detta ‘la giungla’, già fatta sgomberare nel
2009 dal governo Sarkozy.
L’operazione è durata un’ora. Gli unici a fare resistenza in
loco, un gruppo di afghani. Altre persone
restavano barricate dietro mezzi della nettezza urbana, in un centro per
la distribuzione del cibo. Alle 12, quel che restava dei campi era già stato
raso al suolo dalle pale meccaniche.
Le autorità francesi insistono sul carattere sanitario e umanitario delle misure prese: agli evacuati, sono state offerte cure contro la scabbia, docce e servizi igienici, cibo e alloggio. Ma la prefettura sottolinea pure “l’esigenza di garantire l’ordine pubblico”, denunciando “episodi di violenza tangibili e problemi d'igiene".
Calais è il porto d’imbarco francese per il Regno Unito: di fronte, ci sono le scogliere di Dover. E qui inizia il tunnel sottola Manica in cui s’infila
l’Eurostar, il treno che avvicina Parigi a Londra. La città è spesso teatro di
fatti di cronaca tragici, legati al traffico di persone. Solo nel 2000 Calais finì
sui giornali con una bella favola: la squadra di calcio, dilettanti di IV
divisione, giunse in finale della Coppa di Francia contro il Nantes, battuta 2 a 1 da un calcio di rigore
all’89°.
Dall’inizio dell’anno, nel porto di Calais sono stati intercettati 3000 clandestini, dieci volte più che nel 2013: afghani, siriani, palestinesi, egiziani, iracheni, eritrei, somali, ucraini, tutti entrati nell’Ue da Italia, Grecia, Bulgaria, e tutti decisi a raggiungerela Gran Bretagna , il loro eldorado.
Nel 2002, il governo Chirac aveva chiuso, dopo forti pressioni inglesi, un centro della Croce Rossa, divenuto una sorta di stazione di transito per chi voleva entrare illegalmente nel Regno Unito.
Le autorità francesi insistono sul carattere sanitario e umanitario delle misure prese: agli evacuati, sono state offerte cure contro la scabbia, docce e servizi igienici, cibo e alloggio. Ma la prefettura sottolinea pure “l’esigenza di garantire l’ordine pubblico”, denunciando “episodi di violenza tangibili e problemi d'igiene".
Calais è il porto d’imbarco francese per il Regno Unito: di fronte, ci sono le scogliere di Dover. E qui inizia il tunnel sotto
Dall’inizio dell’anno, nel porto di Calais sono stati intercettati 3000 clandestini, dieci volte più che nel 2013: afghani, siriani, palestinesi, egiziani, iracheni, eritrei, somali, ucraini, tutti entrati nell’Ue da Italia, Grecia, Bulgaria, e tutti decisi a raggiungere
Nel 2002, il governo Chirac aveva chiuso, dopo forti pressioni inglesi, un centro della Croce Rossa, divenuto una sorta di stazione di transito per chi voleva entrare illegalmente nel Regno Unito.
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