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giovedì 29 maggio 2014

Francia: gli immigrati di Calais fanno le spese delle 'europee'

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 29/05/2014

François Hollande gliele canta chiare a Marine Le Pen, che lo ha appena stracciato alle europee: fa sgomberare i campi di centinaia d’immigrati in attesa da settimane d’imbarcarsi –clandestinamente- da Calais per l’Inghilterra, e mostra di volersi battere con la ‘Marianna populista’ sul suo terreno d’elezione, la xenofobia.

Gli immigrati, molti dei quali vittime di un’epidemia di scabbia per le condizioni d’igiene pessime in cui vivevano, sono stati evacuati dalle forze dell’ordine francesi dall'area del porto di Calais. Così, la ‘Lampedusa del Nord’ è stata ‘ripulita’. Ma nessuno si fa illusioni: gli immigrati, il cui numero s’è moltiplicato nelle ultime settimane, torneranno.

L’epidemia di scabbia ha consentito al ministro dell’interno Bernard Cazeneuve di sostenere che l’operazione non rispondeva a criteri di ordine pubblico, ma aveva finalità sanitarie e umanitarie. Ma l’intervento, annunciato una settimana fa, è stato vivamente criticato da Amnesty International, Medecins du Monde e associazioni cattoliche.

L’intervento di circa 200 poliziotti e gendarmi per sgomberare tre campi con almeno 550 immigrati, secondo stime ufficiali, è scattato mentre la Francia s’interroga sulle scelte del governo socialista e sulle ragioni della deriva reazionaria.

Ieri mattina, le forze dell’ordine sono arrivate dopo le 07 nel ‘campo dei siriani’, il più grosso, poco lontano dal molo dei traghetti per l’Inghilterra. Poi, hanno evacuato quello degli africani e un terzo, più piccolo. L’azione –riferiscono testimoni- è stata silenziosa, senza violenza: la maggior parte degli immigrati aveva già lasciato l’accampamento, per spostarsi sulle dune lungo la Manica, un’area detta ‘la giungla’, già fatta sgomberare nel 2009 dal governo Sarkozy.

L’operazione è durata un’ora. Gli unici a fare resistenza in loco, un gruppo di afghani. Altre persone  restavano barricate dietro mezzi della nettezza urbana, in un centro per la distribuzione del cibo. Alle 12, quel che restava dei campi era già stato raso al suolo dalle pale meccaniche.

Le autorità francesi insistono sul carattere sanitario e umanitario delle misure prese: agli evacuati, sono state offerte cure contro la scabbia, docce e servizi igienici, cibo e alloggio. Ma la prefettura sottolinea pure “l’esigenza di garantire l’ordine pubblico”, denunciando “episodi di violenza tangibili e problemi d'igiene".

Calais è il porto d’imbarco francese per il Regno Unito: di fronte, ci sono le scogliere di Dover. E qui inizia il tunnel sotto la Manica in cui s’infila l’Eurostar, il treno che avvicina Parigi a Londra. La città è spesso teatro di fatti di cronaca tragici, legati al traffico di persone. Solo nel 2000 Calais finì sui giornali con una bella favola: la squadra di calcio, dilettanti di IV divisione, giunse in finale della Coppa di Francia contro il Nantes, battuta 2 a 1 da un calcio di rigore all’89°.

Dall’inizio dell’anno, nel porto di Calais sono stati intercettati 3000 clandestini, dieci volte più che nel 2013: afghani, siriani, palestinesi, egiziani, iracheni, eritrei, somali, ucraini, tutti entrati nell’Ue da Italia, Grecia, Bulgaria, e tutti decisi a raggiungere la Gran Bretagna, il loro eldorado.

Nel 2002, il governo Chirac aveva chiuso, dopo forti pressioni inglesi, un centro della Croce Rossa, divenuto una sorta di stazione di transito per chi voleva entrare illegalmente nel Regno Unito.

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