Il 27 maggio, due giorni dopo il
voto europeo, gli italiani cui spettano si troveranno in busta paga gli 80 euro
in più loro promessi dal Governo Renzi. Invece, i cittadini europei non sapranno
il nome del nuovo presidente della Commissione europea. E dovranno aspettare
almeno un mese ancora, fino al Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, ultimo
atto del semestre di presidenza di turno greca.
“Sarà troppo presto per decidere
sui nomi”: papali papali, queste parole sono scritte nella lettera che il
presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha mandato ai leader dei 28,
come traccia del Vertice informale di martedì sera 27 maggio: da quella cena, a
meno di 48 ore dall’apertura delle urne delle elezioni europee, non uscirà di
sicuro il nome del nuovo presidente ‘in pectore’ della Commissione europea.
Era stata la cancelliera tedesca Angela Merkel a smorzare,
nei giorni scorsi, l'ipotesi di un accordo ‘sul tamburo’ per la presidenza
della Commissione. La riunione del 27 sarà solo un giro di tavolo, l’inizio di
un processo. E si parlerà pure –fa sapere Van Rompuy- di Ucraina e delle crisi
in atto. "Prima di arrivare alle decisioni – aveva avvertito la
cancelliera - ci vorranno
diverse settimane".
Il nuovo presidente della Commissione europea, che sostituirà
il portoghese Manuel Barroso, deve entrare in carica il 1° novembre per cinque
anni. A indicarne il nome, saranno i capi di Stato e/o di governo dei 28,
tenendo conto dei risultati delle elezioni. Il Parlamento europeo dovrà poi
votarne, al più presto a luglio, l’investitura; oppure, bocciarlo.
Cinque partiti europei hanno espresso un loro candidato
alla testa dell’Esecutivo di Bruxelles: il Ppe punta su Jean-Claude Juncker, ex
premier lussemburghese ed ex presidente dell’Eurogruppo; il Pse su Martin
Schulz, tedesco, da vent’anni al Parlamento europeo, presidente uscente
dell’Assemblea di Strasburgo; i liberali su Guy Verhofstadt, ex premier belga,
federalista convinto; la sinistra radicale ed euro-critica su Alexis Tsipras,
greco, leader di Syriza; i verdi sul duo Ska Keller, ecologa tedesca, e José
Bové, anti-globalizzazione francese.
Il Parlamento vorrà dire la sua fino all'ultimo sulla
nomina del presidente della Commissione. E, come EurActiv.it aveva già
anticipato, una riunione dei presidenti dei gruppi dell’Assemblea – quelli
uscenti – è prevista la mattina del 27, prima dell’arrivo a Bruxelles dei
leader.
A questo punto, il Consiglio europeo del 26 e 27 giugno
appare decisivo per la nomina. A luglio, nella sua prima plenaria, il nuovo
Parlamento dovrà eleggere i propri vertici, presidente e vice; e, nella
successiva plenaria, dovrebbe votare l’investitura del presidente della
Commissione.
La formazione dei gruppi parlamentari deve avvenire entro il 23 giugno –un gruppo deve disporre di almeno 25 deputati di almeno sette Paesi diversi-. Gli eurodeputati che resteranno senza gruppo faranno parte del cosiddetto ‘gruppo misto’, ma avranno meno possibilità d’incidere sull'attività dell’Assemblea.
La formazione dei gruppi parlamentari deve avvenire entro il 23 giugno –un gruppo deve disporre di almeno 25 deputati di almeno sette Paesi diversi-. Gli eurodeputati che resteranno senza gruppo faranno parte del cosiddetto ‘gruppo misto’, ma avranno meno possibilità d’incidere sull'attività dell’Assemblea.
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