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martedì 20 maggio 2014

Ue: elezioni, tempesta di interviste (senza Europa) sul voto

Scritto per EurActiv il 20/05/2012

Tempesta di interviste con tanta Italia e poca Europa, sulle elezioni del 25 maggio: toni forti, scambi vivaci sul piano personale –ma meno che in piazza- e zero novità, almeno per quanto riguarda le posizioni sull’integrazione.

I tre principali leader politici italiani sono tutti comparsi ieri sera in tv: per due di essi, è la norma; per il terzo, Beppe Grillo, è stato un evento eccezionale, il ritorno in Rai dopo 21 anni. Il premier Matteo Renzi era su La7; il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi era su una delle sue reti, Rete4; e il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo a Porta a Porta, il talk show di Bruno Vespa.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il confronto televisivo a distanza era molto atteso, ma è stato essenzialmente dedicato alla politica interna. Del resto, Grillo ha subito chiarito: "Il 25 è un voto politico: o loro o noi". E ha aggiunto: “C'é da resettare, da mandarli a casa tutti; e prima di mandarli a casa, facciamo una verifica fiscale, vediamo quanti soldi avevano prima di entrare in politica e quanti ne hanno oggi. Se non saranno 'congrui' devono ridare i soldi, come i mafiosi".

I pochi che s’aspettavano squarci europei sono rimasti delusi: unico tratto europeo comune l’impegno a cambiare le norme sull’immigrazione, anche se nessuno ha indiicato come. I paragoni con Hitler e Stalin e l’evocazione della ‘lupara bianca’ di cui sarà vittima ‘l’ebetino’ –come Grillo chiama Renzi-, che stanno segnando la campagna, sono riecheggiati nelle sortite televisive.

Il leader del M5S ha ribadito il suo no al Patto di Bilancio e all’euro, per il quale è tornato sull’idea del referendum. E, per semplificare il rapporto tra l’Italia e i suoi partner europei, ha detto: "Renzi è andato dalla Merkel e le ha dato due slinguate".

Invece, Renzi è "convinto che la credibilità internazionale di FI e M5S non e' all'altezza dell'Italia". E, all’opposto di Grillo, dice di non considerare “le europee un voto politico: un risultato positivo sarà quello che mi consente di andare in Europa e dire l'Italia è tornata, non sta a guardare, non si fa fare la morale da Paesi che non rispettano le regole dell'Europa".

Per il premier, l’Unione può “rimettere in gioco” l’Italia, ma l’Italia deve coglierne le opportunità: “Se ci sono 183 miliardi di euro da spendere, o le regioni li spendono, o li spendiamo noi. Non e' accettabile restituire soldi all'Ue".

Su un tono diverso lo show di Berlusconi, giocato molto sulla sua vicenda personale. L’ex premier doveva rientrare a casa entro le 23.00, per ottemperare ai termini della condanna che sta scontando ai servizi sociali: “Avevo chiesto di rientrare questa sera a mezzanotte, ma mi hanno risposto che non sono Cenerentola”, ha scherzato. Berlusconi è pure caduto in un lapsus che può essere significativo: “Ora c’è Grillo a Palazzo Chigi”, ha detto, invece di Renzi. Forse, l’idea di Grillo premier è uno spauracchio pure per lui,oltre che per Renzi.

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