Il conto alla rovescia italiano dice -22. Ma, in realtà
mancano solo 18 giorni all’apertura dei seggi per le elezioni europee: il voto
di oltre 400 milioni di cittadini europei per eleggere i 751 membri del nuovo
Parlamento europeo è infatti scaglionato nel tempo, una maratona elettorale su quattro giorni per quasi 96 ore.
I primi a votare, giovedì 22 maggio, saranno britannici,
olandesi e croati (questi ultimi potranno andare alle urne dal 22 al 25).
Venerdì 23, toccherà a irlandesi e cechi (questi ultimi pure il 24). Sabato 24,
si voterà in Lettonia, Malta e Slovacchia.
Domenica 25, si voterà in tutti gli altri Paesi: Austria,
Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania,
Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia,
Spagna, Svezia e Ungheria.
L'ultimo seggio elettorale chiuderà domenica 25 maggio alle
ore 23.00 (ora italiana). I primi risultati saranno disponibili da quel
momento.
La Germania, che è il Paese più popoloso dell’Ue, avrà il maggior
numero di europarlamentari: 96. Seguono Francia (74), Gran Bretagna e Italia
(73), Spagna (54), Polonia (51), Romania (32), Olanda (26), Belgio, Grecia,
Portogallo, Repubblica Ceca e Ungheria (21), Svezia (20), Austria (18),
Bulgaria (17), Danimarca, Finlandia e Slovacchia (13), Croazia, Irlanda,
Lituania (11), Lettonia e Slovenia (8), Cipro, Estonia, Lussemburgo e Malta
(6).
Nel Parlamento uscente, presieduto dal socialista Martin
Schulz, il Ppe ha la maggioranza relativa (274 seggi). Seguono Pse e Democratici
con 195 seggi, Alde (liberali) con 84, Verdi con 58, conservatori con 57,
Sinistra unitaria con 35, Europa della libertà e della democrazia con 31. I non
iscritti sono 32.
Delle liste italiane che potrebbero superare la soglia del
4%, FI e Ndc si collegano al Ppe; il Pd sta nel Pse; la lista per Tsipras con
la sinistra unitaria; la Lega, attualmente nell’Europa della libertà, è
nell’Alleanza degli Euro-scettici; mentre il Movimento 5 Stelle non si
identifica per ora con alcun gruppo europeo esistente.
Nelle elezioni del 2009, l'affluenza alle urne fu la più
bassa di sempre (43%). La più alta si registrò nelle prime elezioni europee,
quelle del 1979, con il 61,99% dei votanti. Negli anni è però aumentato il
numero dei Paesi coinvolti: dai 9 del 1979 ai 28 attuali.
Nessun commento:
Posta un commento