Scritto per EurActiv.it e il blog de Il Fatto Quotidiano il 20/05/2014
Sala monumentale di Palazzo Chigi, ora 11.00: il ministro dell’Istruzione
Stefania Giannini presenta il logo ufficiale del semestre di presidenza
italiana del Consiglio Ue, lungamente atteso – e più volte rinviato: è dalla
fine di febbraio che lo si dà per pronto -.
Con la Giannini, il sottosegretario alla presidenza del
Consiglio per gli Affari europei Sandro Gozi e un testimonial della presidenza,
l’astronauta Luca Parmitano. Gestisce l’appuntamento il portavoce della
presidenza Federico Garimberti. Tutte presenze competenti e/o pertinenti.
Invece, uno pensa, che c’entra la Giannini con il logo della
presidenza? Il nesso c’è: il logo viene fuori da un concorso nelle scuole. E la sala monumentale è zeppa di studenti attenti ed
emozionati.
Ma la senatrice Giannini, linguista, glottologa, già rettore
dell’Università per Stranieri di Perugia per dieci anni, oltre che segretario e
coordinatore di Scelta Civica, è candidata alle elezioni europee, capolista di
Scelta Europea nella Circoscrizione Centro – per chi non l’ha chiaro, Scelta
europea è la formazione che sostiene la candidatura a presidente della
Commissione europea del leader liberale e federalista belga Guy Verhofstadt -.
La candidatura della Giannini è una di quelle civetta, che
servono ad attirare voti –ma davvero ne attira tanti?-, anche se il candidato
non ha nessuna intenzione di ricoprire la carica cui sarà eventualmente eletto.
Una prassi poco condivisibile e che, fuori dall’Italia, dove è diffusissima, ha
rari emuli.
Allora, la senatrice ministro coordinatore ex rettore e
capolista poteva ‘astenersi’ dalla comparsata: un’occasione di pubblicità,
davanti a ragazzi, giornalisti e una selva di telecamere.
Se proprio voleva testimoniare il suo interesse per
l’integrazione europea, il ministro Giannini poteva andare, oggi, a Bruxelles,
a rappresentare l’Italia in quel Consiglio dei Ministri dell’Istruzione dei 28
che, il prossimo semestre, le toccherà presiedere –era un’occasione, l’ultima,
per conoscere i colleghi e familiarizzarsi con i temi e le procedure-.
Invece, a Bruxelles ha mandato il
sottosegretario Roberto Reggi. Perché? Là, la Giannini avrebbe di sicuro trovato meno
telecamere. Ma, dopo tanti rinvii, si poteva sicuramente scegliere per la presentazione del logo una data diversa da quella del Consiglio dell'Istruzione, senza mettere in conflitto il dovere del ministro e l'interesse della candidata.
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