Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu il 17/05/2015
E’ segnato dalle polemiche il percorso elettorale di
Hillary Rodham Clinton, candidata (quasi) unica alla nomination democratica per
Usa 2016. A volte sono polemiche stucchevoli, come lo scalpore, dettato più che
altro dall’invidia, suscitato dal fatto che lei e Bill, il marito, presidente
Usa dal 1993 al 2001, hanno guadagnato 30 milioni di di dollari negli ultimi 16
mesi, gran parte dei quali, circa 25 milioni, frutto degli oltre 100 discorsi a
pagamento tenuti in vari eventi. Nessun illecito, nessuna truffa: le cifre sono
state pubblicate dallo staff di Hillary. Ma non è mica colpa sua, né del
marito, se c’è chi paga, e bene, per un loro speech. Più spinosi, invece, alcuni discorsi gratis,
come quello che l’ex segretario di Stato farà in settimana in Congresso. I
repubblicani la chiamano a testimoniare su Bengasi - La Clinton si presenterà
in settimana a testimoniare sull'attacco al consolato degli Usa a Bengasi che, l’11 settembre
2012, fece quattro vittime americane, l’ambasciatore Chris Stevens e tre
marines –all’epoca dei fatti, la Clinton era a capo della diplomazia
statunitense-. Lo scorso anno, la Camera aveva deciso di creare una commissione
d’inchiesta sull'attacco: con una lettera del suo avvocato David Kendall,
Hillary ha risposto all’istanza di audizione emanata a marzo e ha accettato di
comparire e testimoniare. Le mail non
finiscono mai – Componenti della Commissione vogliono pure chiedere conto all’ex first lady dell'utilizzo della
propria mail privata per trattare questioni ufficiali, quand’era appunto
segretario di Stato. Finora la commissione aveva solo chiesto di esaminare i
messaggi della Clinton, che, però, a fine marzo, ha definitivamente cancellato
tutto il contenuto del suo account privato. A darne notizia è stato un deputato
repubblicano, Trey Gowdy, riferendo un’altra comunicazione sempre dell’avvocato
Kendall: "Abbiamo appreso dal suo legale che la Clinton ha unilateralmente
deciso d’eliminare tutte le mail dal suo server personale". Clinton
dribbla domande su presunto conflitto interessi, Fondazione ammette errori –
Poi c’è il possibile conflitto di interessi tra la sua candidatura alla Casa
Bianca e alcune attività nella Fondazione Clinton. Rispondendo a domande di
giornalisti a Keene nel New Hampshire, Hillary era stata elusiva: "Sono oggetto
di tutti i tipi di distrazioni e di attacchi … Noto che i repubblicani paiono
interessati a parlare di me. So, purtroppo, che questo fa parte del lavoro,
sono preparata". Ma l’attenzione dei media e l’uscita del libro "Clinton
Cash" di Peter Schweizer, un ex consigliere di George W. Bush, sulle
donazioni giunte alla Fondazione da finanziatori collegati a governi esteri, quando
la Clinton era segretario di Stato, ha suggerito maggiore trasparenza: la
Fondazione, creata da Bill e da cui Hillary s’è dimessa candidandosi alla Casa
Bianca, ha ammesso “errori” nell’elenco delle donazioni ricevute da governi
stranieri. L'amministratore delegato ad interim Maura Pally ha affermato:
"Tutte le nostre entrate totali sono state riportate accuratamente sui
moduli (per le tasse, ndr) di ogni
anno ... I nostri errori hanno riguardano l’avere mischiato i contributi dei governi
con altre donazioni … Stiamo intervenendo rapidamente per porvi rimedio" Il
16 aprile, la Fondazione Clinton ha annunciato che d’ora in poi avrebbe accettato
fondi solo dai governi di sei Paesi: Canada, Australia, Gran Bretagna, Germania,
Olanda e Norvegia. Nel necrologio chiede “non votate Hillary
Clinton” - “Al mio funerale
non voglio fiori, ma una promessa, non votate Hillary Clinton nel 2016”: è stato
questo l'ultimo desiderio di Larry Darrell Upright, morto a 81 anni nella North
Carolina, riferito dalla famiglia nel necrologio. Moltissimi i commenti ‘postati’
da parenti e amici e dalla comunità online sul sito dell'emittente Nbc12, che
ha dato la notizia, e su quello dell'agenzia funebre. Qualcuno ha scritto:
"Non voteremo per Hillary neanche se fosse l'unica a correre". (fonti varie – gp)
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