Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu il 27/05/2015
La
campagna elettorale di Hillary Clinton prosegue indisturbata, lato democratico,
dove il suo finora unico rivale, il senatore Bernie Sanders, si mantiene estremamente
discreto; e tumultuosa, lato mediatico, ancor più che repubblicano, perché la
polemica sulle mail private, quand’era segretario di Stato, e sui finanziamenti
esteri alla Clinton Foundation non accennano a placarsi. “Cerco lavoro”: s’iscrive a Linkedin – Hillary s’è iscritta a
LinkedIn, social network specializzato in relazioni professionali. "Forse
ne avete sentito parlare, sta cercando un nuovo lavoro", ha scritto su twitter
, dove circolano le notizie, il suo staff. L'ex first lady ha dedicato la prima
sortita su Linkedin alla sua ricetta per aiutare le piccole imprese: "Oggi
è ancora troppo difficile avviare un'attività, il duro lavoro non basta più per
garantire opportunità, è troppo difficile ottenere credito, troppi requisiti
normativi sono incerti". Tra le proposte della Clinton, "ridurre la
burocrazia che frena le piccole imprese e gli imprenditori, facilitare
l'accesso al capitale, fornire sgravi fiscali e semplificare la fiscalità per
le piccole imprese, agevolare l’accesso ai nuovi mercati". E
affida a una fan l’account twitter
– Hillary ha concesso un privilegio unico a una sua sostenitrice: gestire
per un giorno il suo profilo twitter ufficiale e scrivere messaggi per i suoi
oltre tre milioni e mezzo di followers. "Benvenuti a Portsmouth", ha
esordito Mary Jo Brown, imprenditrice del New Hampshire, allegando una foto del
suo ufficio nell'azienda 'Brown Co Design', fondata 23 anni or sono. Mary Jo ha
poi 'postato' la foto di una torta con una grande 'H' al centro, in onore di
Hillary, e ha raccontato la sua vita di ogni giorno. Il tormentone delle email – La scorsa settimana è partita l'operazione
trasparenza del Dipartimento di Stato, che ha diffuso una prima ondata di 296
email sull'attentato del 2012 al consolato Usa di Bengasi in Libia –morirono
l’ambasciatore Chris Stevens e altri tre cittadini americani-, ricevute e
inviate dall'account di posta privato di Hillary Clinton. I documenti coprono un "periodo
di due anni, dal 1° gennaio 2011 fino al 31 dicembre 2012 e sono relativi alla
sicurezza e all'attacco al compound del Dipartimento di Stato a Bengasi e alla
presenza di diplomatici degli Stati uniti in Libia e a Bengasi", ha
riferito la vice portavoce Marie Harf. Le
mail erano state già fornite a un comitato del Congresso che indaga sull'attacco
del 2012: per la Harf, "le email ora diffuse non apportano elementi
essenziali e non cambiano la nostra comprensione degli eventi avvenuti prima,
durante o dopo gli attacchi”. Da esse, piuttosto, emerge che i collaboratori di Hillary erano preoccupati dalla ricaduta degli
eventi sull'immagine dell'allora segretario di Stato Usa. A giudizio di
giornalisti e specialisti, nelle email non c'è nulla che possa danneggiare la corsa
dell’ex first lady per la Casa Bianca, ma si avverte l'apprensione del suo
staff per l'impatto mediatico dell'attacco terroristico. La diffusione delle email
seguiva l’ordine diramato il 20 maggio dal giudice
distrettuale di Washington Rudolph Contreras di diffondere immediatamente, e
non all'inizio del 2016 come era stato previsto, le mail di quando la Clinton era
a capo della diplomazia Usa, dal 2009 al 2013. La controversia esplose all'inizio
dell'anno, quando si scoprì che Hillary, da segretario di Stato, ha sempre ed
esclusivamente usato una mail privata (hdr22@clintonemail.com ) e non una
certificata e protetta dell'Amministrazione statunitense. Inoltre, solo dopo
l'inizio delle polemiche la Clinton ha fornito al Dipartimento di Stato 30.000 email
esclusivamente selezionate dal suo staff, considerando le altre private e
quindi non divulgabili. (fonti varie – gp)
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