Iraq: 12 anni dopo, il pentimento dei candidati
I candidati di punta alle nomination 2016 democratica e repubblicana sono tutti pentiti dell’Iraq. Hillary Rodham Clinton, che all’epoca della gratuita invasione del Paese di Saddam Hussein era senatrice dello Stato di New York e che votò a favore di quella guerra, dice, oggi, di avere sbagliato. E Jeb Bush, fratello del presidente che intraprese quel conflitto, adducendo informazioni false fornitegli dall’intelligence sul possesso di armi di distruzione di massa da parte di Baghdad e pure su connivenze con il terrorismo integralista islamico, dice che con le informazioni oggi disponibili mai e poi mai avrebbe scatenato il conflitto. Insomma, 12 anni dopo l’attacco all’Iraq continua a fare discutere: nessuno se l’appunta sul petto come una medaglia al merito. Dei repubblicani, Bush è l’unico ad essere implicato, se non personalmente almeno familiarmente, in quella vicenda, perché gli altri, all’epoca, o non erano in politica o, comunque, non erano in Congresso. Invece, sia la Clinton sia il suo finora unico antagonista democratico, il senatore ‘socialista’ del Vermont Bernie Sanders, erano nel 2003 in Congresso –Sanders stava alla Camera e la Clinton al Senato- e portano in qualche misura le stimmate di quel conflitto. (gp)
Lo ‘show dei presidenti’ chiude:
David Letterman se ne va
Con una parata di presidenti e di stelle di Hollywood , il
decano della tv americana, una vera e propria leggenda televisiva, David
Letterman ha calato il sipario dopo 33 anni sul suo "Late Show".
L'ultimo numero dello spettacolo divenuto un'istituzione culturale,
appuntamento fisso per milioni di telespettatori e fonte d’ispirazione per
generazioni di comici, è stato un evento pirotecnico. Fin dall'apertura con il
botto: una carrellata (filmata) di ex presidenti, George H. e George W. Bush,
padre e figlio, insieme a Bill Clinton, oltre all'attuale inquilino della Casa
Bianca Barack Obama hanno ripetuto uno dopo l'altro: "Il nostro incubo è
finito" e "Letterman va in pensione". E' stata tutta una
successione di applausi euforici, standing ovation e risate a spese del
conduttore, tra ospiti dal vivo e flashback di momenti-cult. Alec Baldwin,
Steve Martin, Bill Murray, Jim Carrey e altri hanno elencato "le 10 cose
importanti che avrei sempre voluto dire a Dave": battute omaggio all'umore
caustico e a volte irritante del leggendario comico. "Grazie e buona
notte", ha detto Letterman, chiudendo lo show, il numero 6.028 della sua
carriera iniziata sulla Nbc nel 1982. (Agi
– gp)
Repubblicani: dopo la calata dei
senatori, gli ex governatori
Dopo la calata dei senatori, è
l’ora dei governatori, anzi degli ex governatori. Mike Huckabee, un ex
dell’Arkansas, lo Stato da cui venne Bill Clinton, s’è candidato alla
nomination repubblicana un po’ in sordina –non è la prima volta che il pastore battista
ci prova: non ha mai sfondato, ma ha sempre fatto bene-; Rick
Perry, un ex del Texas, scioglierà la riserva in un evento a Dallas il 4 giugno
-lui, nel 2012, fu un flop-; Jeb Bush, un ex della Florida, si mantiene al
coperto, ma è generalmente ritenuto il favorito, prima ancora di scendere in
campo. Oltre ai tre ex governatori, ci sono in lizza i senatori Ted Cruz
(Texas), Rand Paul (Kentucky), Marco Rubio (Florida), il neuro-chirurgo
afro-americano Ben Carson e la manager Carly Fiorina. Sul fronte democratico,
siamo fermi a due: Hillary Rodham Clinton e Bernie Sanders. Huckabee, 59 anni,
su posizioni conservatrici, ha lanciato la sua campagna da Hope, la città di
Clinton, denunciando “la mancanza di leadership” nell’Unione, chiedendo che gli
jihadisti siano trattati “come serpenti velenosi” ed esprimenso sotegno a
Israele e la volontà di congelare i negoziati con l’Iran sul nucleare. (varie fonti - gp)
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