Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 24/09/2016
Per Usa 2016, è tempo di endorsement, magari tardivi:
l'ex aspirante alla nomination repubblicana Ted Cruz ha creato una certa sorpresa,
annunciando il suo voto a Donald Trump, dopo aver negato al rivale il proprio
appoggio durante la convention del partito a Cleveland. Bruce Springsteen,
invece, si dichiara per Hillary Clinton, che il Los Angeles Times, il più
autorevole quotidiano della West Coast, definisce “una scelta obbligata”
rispetto al suo “catastrofico” avversario.
I
calcoli di Cruz – Ultra-conservatore ed evangelico, Cruz,
di origine cubana, aveva avuto frizioni anche personali con Trump durante le
primarie, quando era stato il più insidioso dei suoi rivali: i due s’erano
scambiati ‘colpi bassi’, coinvolgendo le rispettive famiglie. Sul palco di
Cleveland, il senatore aveva invitato a votare “secondo coscienza”, senza
neppure citare Trump.
Adesso, scrive, sul proprio profilo Facebook: "Dopo
mesi di attente considerazioni, di preghiera ed esame di coscienza, ho deciso
che nell'Election Day voterò per il candidato repubblicano Donald Trump … Ho
preso questa decisione per due motivi. Primo: lo scorso anno ho promesso che
avrei sostenuto il candidato repubblicano. E intendo mantenere la parola.
Secondo: anche se ci sono aree di significativo disaccordo con il nostro
candidato, Hillary Clinton è del tutto inaccettabile".
Per numerosi
osservatori, c’è pure una terza ragione: Cruz intende salvaguardare le proprie
possibilità d’essere nel 2020 il candidato repubblicano alla Casa Bianca, se
Trump dovesse perdere.
Più
contro Trump che per Hillary – La principale molla di
molti endorsement a Hillary Clinton è impedire a Donald Trump di arrivare alla
Casa Bianca. Bruce Springsteen, che in questa campagna s’era finora tenuto in
disparte, lui spesso associato in passato a candidati democratici, dice la sua
parlando a Rolling Stones e a media norvegesi: Trump – dice – costituisce “un
grande imbarazzo” ("Siamo sotto l'assedio di un imbecille"), mentre
"credo che Hillary sarebbe un ottimo presidente". Springsteen va così
ad aggiungersi alla lunga serie di personaggi dello showbiz e della cultura che
sostengono l’ex first lady.
Non sorprende la scelta pro Hillary del Los Angeles Times, una scelta addirittura obbligata – scrive il quotidiano in un editoriale – perché "eleggere Trump potrebbe essere catastrofico per il Paese". Mettendo a confronto l’ex first lady e il magnate, il giornale vede da una parte competenza ed esperienza e dall’altra "un demagogo non qualificato e inadeguato": "Contro un Mitt Romney o un John McCain, Hillary Clinton sarebbe quasi certamente la nostra scelta. Contro Donald Trump, la questione non si pone nemmeno". (fonti vv – gp)
Non sorprende la scelta pro Hillary del Los Angeles Times, una scelta addirittura obbligata – scrive il quotidiano in un editoriale – perché "eleggere Trump potrebbe essere catastrofico per il Paese". Mettendo a confronto l’ex first lady e il magnate, il giornale vede da una parte competenza ed esperienza e dall’altra "un demagogo non qualificato e inadeguato": "Contro un Mitt Romney o un John McCain, Hillary Clinton sarebbe quasi certamente la nostra scelta. Contro Donald Trump, la questione non si pone nemmeno". (fonti vv – gp)
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