Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 14/09/2016, innestandosi sul pezzo de Il Fatto Quotidiano del 14/09/2016
Costretta al riposo dalla polmonite, Hillary Clinton
tornerà in campo già domani: l’ex first lady sarà a un galà a Washington,
organizzato dal Congressional Hispanic Caucus Institute nel mese dedicato alla
cultura ispanica. Il giorno dopo, sempre a Washington, sarà a un evento di
un’organizzazione di donne afro-americane. Nell’attesa, il suo vuoto sui palchi
della campagna democratica è riempito ai massimi livelli dal presidente Obama,
dalla first lady Michelle e dal marito, ed ex presidente, Bill.
E la magistratura di New York sposta l’attenzione dell’opinione
pubblica dalla malattia di Hillary ai guai del suo rivale Donald Trump: il procuratore
generale Eric Schneiderman ha aperto un'inchiesta sulla fondazione del magnate "per
verificare se rispetta le leggi sulla beneficenza a New York", dopo che i
media hanno di recente segnalato operazioni controverse.
Schneiderman, che sovrintende già a un’altra indagine
su presunte truffe del candidato repubblicano con la Trump University, ha detto
alla Cnn: "Temiamo che la Trump Foundation possa essere stata coinvolta in
operazioni inappropriate". Tra i casi sospetti citati dalla stampa, i 25
mila dollari versati nel 2013 dalla Fondazione al procuratore generale della Florida,
Pam Bondi, poco prima che questi annunciasse di non volersi unire alle
inchieste sulla Trump University (condotte pure in California, oltre che a New
York).
Hillary,
la sequela degli errori - Hillary Clinton faccia un respiro
profondo, dica 33, mandi giù la medicina e stia zitta finché recupera la voce e
la forma - e pure la serenità -. Questa è la terapia che dovrebbe suggerirle
non il medico curante, che avrà strumenti più scientifici a sua disposizione
per farla guarire dalla polmonite, ma uno stratega della comunicazione, se l’ex
first lady ne ha uno sotto mano – i suoi stanno tutti a letto, pare -.
La candidata democratica sembra in confusione: da
venerdì, cioè da quando le è stata diagnosticata la polmonite, una ne fa e una
ne sbaglia. Anche se, intorno a lei, a farle velo e scudo, in questa fase di
debolezza e d’incertezza, si stanno mobilitando i ‘pezzi da novanta’ del
partito democratico. Ed è in ansia pure l’America raziocinante, che vede con
ansia crescere di colpo le chances presidenziali di Trump. Mica sono messi bene
laggiù, tra una che non dice mai la verità tutta intera e l’altro che spara
sempre balle.
“Pensavo
non sarebbe stato un grosso problema” - Dopo avere taciuto la
sua malattia per 48 ore e dopo avere cincischiato prima di ammetterla anche una
volta patito il malore a Ground Zero, Hillary ha persino peggiorato le cose spiegando
alla Cnn di non avere subito detto della polmonite perché non pensava “che
sarebbe stata un grosso problema”. Così, i suoi avversari potranno giocare,
oltre che sulla mancanza di trasparenza, anche sulla carenza di giudizio.
Intervistata da Anderson Cooper, che sarà uno dei
moderatori dei dibattiti presidenziali, la candidata ha assicurato di sentirsi
meglio e, ricostruendo quanto avvenuto alla commemorazione delle vittime
dell'11 Settembre, ha detto di non avere mai perso conoscenza: ''Avevo un senso
di vertigine e ho perso l'equilibrio per un istante. Ma ho subito superato il
momento. Appena ho potuto sedermi e bere un po' d'acqua, ho immediatamente
cominciato a stare meglio''.
L'ex segretario di Stato ha anche rassicurato i suoi
sostenitori via Facebook, dicendo di ''sentirsi bene e di stare migliorando'':
''Come chiunque non sia mai stata a casa ammalata, sono ansiosa di tornare al lavoro''.
Il che avverrà domani: sui manuali di medicina, c’è scritto che dalla polmonite
si può guarire in cinque/sei giorni, il tempo della pausa dell’ex first lady.
Obama
attacca Trump e critica la stampa - Per tamponare il
vuoto, e impedire che Trump ci sguazzi, scatta la solidarietà democratica. Si
dà da fare il presidente Obama che ripete con enfasi: “Farò tutto il possibile”
perché la Clinton sia eletta; e scende in campo, come già previsto, l’attuale
first lady, la popolarissima Michelle. Il marito Bill sostituisce la candidata
a Las Vegas, sul palco d’un evento.
Obama parla a migliaia di sostenitori di Hillary a
Filadelfia: elenca i risultati economici conseguiti dalla sua Amministrazione e
attacca Trump, che si presenta come il campione della 'working class'. Ricorda
che il candidato repubblicano ha sempre fatto una vita esclusiva. osserva che
non lascerà entrare tutti sui suoi campi di golf; e s’interroga: "Ora improvvisamente
questa persona è diventato il vostro campione? Davvero? Questa è la persona che
volete che difenda i lavoratori?".
Anche la stampa è finita nel mirino del presidente,
che l'ha criticata per la scarsa combattività verso Trump, mentre Hillary
"è stata accusata di tutto l'immaginabile ed è stata oggetto di molte
critiche ingiuste più di chiunque altro". "Donald Trump – osserva Obama
- dice ogni giorno delle cose che, in passato, avrebbero screditato chiunque
altro per la presidenza … Ma dopo che le ripete senza fine, la stampa lascia
perdere … In periodo elettorale, si sentono spesso cose un po' folli, ma
quest'anno sono più folli del solito".
Mancano
solo gli alieni, ma arriveranno - Ma c’è pure chi rema
contro Hillary; o inventa panzane sui media – mancano solo gli alieni, nelle
storie sulla salute dell’ex first lady -. Il New York Post, una sorta di ‘house
organ’ della campagna Trump, racconta che, lasciando Ground Zero, la mattina di
domenica, Hillary e il suo staff volevano precipitarsi al pronto soccorso del
Bellevue Hospital di Manhattan, ma poi cambiarono idea e andarono a casa di
Chelsea, la figlia, “per tenere nascosta la situazione” - un portavoce della
campagna smentisce: appena in auto, la Clinton si sentì meglio -. E fioccano le
voci più folli: chi s’ispira al Dormiglione di Woody Allen s’immagina che
Hillary stia molto male e sia sostituita da un sosia, mentre sui siti russi –
ma non dovrebbero tifare Trump? – s’ipotizza che l’ex first lady sia stata
avvelenata. (fonti vv - gp)
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