Scritto per www.GpNewsUsa2016 e Formiche.net il 28/09/2016, riprendendo elementi dell'articolo per Il Fatto Quotidiano del 28/09/2016
Sono stati cento milioni la prima volta, potrebbero essere persino di più
la prossima, l’8 ottobre, se Donald Trump manterrà il proposito di non dare più
quartiere: “Colpirò più duro”, annuncia alla Fox, già pentito di non avere
toccato, nel primo dibattito in diretta televisiva con Hillary Clinton,
questioni spinose per l’ex first lady, come le infedeltà del marito, ed ex
presidente, Bill. “Mi sono trattenuto perché c’era Chelsea in sala”, spiega,
come se la figlia dei Clinton, già madre due volte, fosse una fragile
adolescente.
Frustrato dall’esito del dibattito svoltosi alla Hofstra University, nello
Stato di New York, Trump, che a giudizio dei telespettatori ha nettamente perso
il confronto, si auto-elogia per l’auto-controllo – “Sono stato capace di
trattenere le indiscrezioni” -, ma lascia intendere che non si censurerà più al
secondo round, il 9 ottobre.
L’imbarbarimento è garantito e l’audience pure. Ma non è detto che il
risultato cambi. Anche perché la Clinton, che non nasconde la soddisfazione per
com’è andata, avverte: “Io non mollo … Il punto è la tempra, l’adeguatezza, la
preparazione a ricoprire il ruolo più importante al Mondo”.
Il presidente Obama, che ha seguito il dibattito nella Treaty Room della
Casa Bianca, le dà una mano: “Trump non può fare il presidente, non è preparato”,
ribadisce, appena spenta la tv; ''Non ha il carattere né i valori dell'inclusione
e delle opportunità per tutti che proiettano in avanti il nostro Paese''. Obama,
che giudica il dibattito ''energico'', poi tweetta: "Non potrei essere più
orgoglioso di Hillary. La sua visione e la sua padronanza durante il dibattito
mostrano che è pronta per essere il nostro prossimo presidente".
Come Trump, Hillary, che viene ringraziata da Alicia Machado, la ‘Miss
Piggy’ citata come testimonial di come Trump tratta – male - le donne, si
lascia storie aperte: quella della dichiarazione dei redditi che il magnate non
rende pubblica può trasformarsi in un tormentone. E la democratica può anche
giocare in contropiede, sfruttando gli errori e le falsità di cui il
repubblicano dissemina i suoi interventi: ben 13 gliene hanno contate le
agenzie che fanno ‘verifica dei fatti’ – negli Usa una cosa seria -.
Lo showman più presente sui social - Il magnate è oggetto
di più tweet (62% a 38%) e di più post su Facebook (79% a 21%), ma spesso sono
commenti critici. Mai un dibattito presidenziale è stato tanto ‘social’: su
Twitter il il duello di lunedì sera tra la Clinton e Trump è stato il faccia a
faccia più ‘cinguettato’ di sempre; su Facebook le interazioni sono state quasi
74 milioni fra "mi piace", post, commenti e condivisioni – 18,6
milioni gli americani coinvolti, mentre i video Live hanno avuto 55 milioni di
visualizzazioni -.
Nello scambio di battute, spicca un tweet dell'ex senatore democratico del
Vermont, ed ex candidato alla nomination Howard Dean: "Trump tira sempre su
con il naso. Userà coca?". Il cinguettio alimenta un coro che impazza sul
web con l’hashtag #TrumpSniffle. Il candidato repubblicano ha ripetutamente
tirato su con il naso durante il dibattito e ha poi attribuito il rumore
percepito dal pubblico al microfono difettoso.
Moderatore promosso, ma con strascichi - Donald Trump promuove
Lester Holt, l'anchor di Nbc News, moderatore del primo dibattito presidenziale.
"Credo – dice Trump alla Cnn - che Lester abbia fatto un ottimo lavoro. Lo
dico onestamente e penso che le domande siano state giuste".
Eppure, i sostenitori del magnate sostengono che Holt è stato più morbido
con Hillary e più duro con Donald. Brent Bozell, presidente di un organismo di
controllo sulla stampa di destra, afferma: "Lester Holt ha fallito nel suo
ruolo di moderatore. Punto e basta". (fonti
vv – gp)
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