Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net lo 01/09/2016
Donald Trump va in Messico, incontra il presidente
Enrique Pena Nieto e attenua, con lui, i toni della sua posizione
anti-immigrazione. Ma, al ritorno negli Stati Uniti, a Phoenix, in Arizona,
ritorna se stesso: ribadisce di volere “parlare chiaro e senza paura” – anzi,
magari, suscitando paure – sull’immigrazione, rinnova l’impegno a innalzare il
muro lungo tutti i 2000 chilometri di confine con il Messico, ad avere
tolleranza zero verso gli immigrati irregolari che siano stati condannati e, sul
fronte dei rifugiati, a bloccare gli arrivi dalla Siria. “Chiamatela
deportazione, ma andranno via, a partire dalla prima ora del primo giorno del
mio mandato da presidente”, dichiara.
Il blitz in Messico, fatto quasi senza preavviso, e compiuto
senza la stampa al seguito, e il discorso di Phoenix, invece ampiamente atteso,
hanno in sottofondo le critiche della rivale democratica Hillary Clinton,
secondo cui il magnate svicola dalle sue posizioni quando si tratta di
sostenerle faccia a faccia, ma anche da ulteriori segnali di recupero di Trump nei
sondaggi. Un rilevamento della Fox, rete amica, lo dà al 39%, contro il 41%
della rivale democratica, con Gary Johnson, libertario, al 9% e Jill Stein,
verde, al 4%.
Costruire un muro al confine "è un diritto
sovrano", afferma Trump, al termine dell'incontro, che definisce "onesto
e diretto" con il presidente Pena Nieto, che definisce "un
amico". Rispondendo alle domande, il magnate sostiene che la questione di
chi pagherà per il muro non è stata affrontata, "E' stata rinviata ad un
altro momento". Ma il presidente Pena Nieto, che aveva già chiarito che si
tratta di un onere di cui il Messico non intende "assolutamente"
farsi carico, puntualizza di avere espressamente ribadito al candidato
repubblicano che il suo Paese non lo pagherà.
Pena Nieto, auspica di vedere presto anche la Clinton,
che, dal canto suo conferma che l’incontro ci sarà ”quando sarà il momento”;
definisce la sicurezza delle frontiere "una sfida comune", poiché i
contrabbandieri attraversano il confine in entrambe le direzioni; e soprattutto
reclama rispetto per il Messico, dopo gli attacchi sferrati dal magnate in campagna
elettorale. "La comunità messicana negli Stati Uniti contribuisce ogni
giorno con il suo talento e il suo lavoro alla prosperità del Paese",
sottolinea il presidente, sono "gente onesta", "grandi
lavoratori" e "meritano il rispetto di tutti".
Trump, che li ha definiti in passato “stupratori” e “criminali”,
esprime rispetto, ma non appare molto convincente ai messicani, che lo
accolgono con diffidenza e scetticismo, mentre l’opposizione chiede che venga
definito ‘persona non grata’.
"Possiamo non essere d'accordo su tutto”, ma il
faccia a faccia "è stato costruttivo", è la posizione d’entrambi.
Pena Nieto elenca i vantaggi della partnership con gli Usa, soprattutto
commerciale.
Trump, definendo stavolta "spettacolari" i messicani, dichiara un
"imperativo" il blocco dell’esodo di posti di lavoro dagli Stati
Uniti e afferma che l'accordo di libero scambio nord-americano Nafta è più
vantaggioso per il Messico: lui e il presidente intendono migliorarlo.
Trump è giunto in aereo a Città del Messico: dall'hangar
presidenziale dell'aeroporto internazionale è subito partito in elicottero per la
residenza presidenziale di Los Pinos.
"Non e' inusuale per un candidato presidenziale
fare viaggi oltreoceano. Per Obama una delle visite più importanti fu in
Germania, dove parlò a Berlino davanti ad una folla di 100.000 tedeschi che lo
accolsero caldamente e reagirono con entusiasmo al suo discorso. Vedremo se Mr.
Trump sarà ricevuto nello stesso modo", aveva commentato prima
dell'incontro il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, replicando a chi
aveva definito “prove generali” da presidente il viaggio messicano del
candidato repubblicano.
Quanto a Hillary, ha pubblicato una lista dei tweet anti-messicani via via ‘postati’ da Trump, dicendo che “gli insulti restano”. (fonti vv – gp)
Quanto a Hillary, ha pubblicato una lista dei tweet anti-messicani via via ‘postati’ da Trump, dicendo che “gli insulti restano”. (fonti vv – gp)
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