Rivitalizzata dalla crisi in
Ucraina, che le restituisce il nemico della Guerra Fredda, la Russia , la Nato non frena le proprie
scelte per l’annuncio –contestato- d’un cessate-il-fuoco concordato tra i
presidenti russo Putin e ucraino Poroshenko. E si prepara a mandare, dal Vertice
di Newport in Galles, oggi e domani, un "inequivocabile" messaggio
di sostegno a Kiev –parola del presidente degli Stati Uniti Barack Obama-.
Da Tallin, dove ha iniziato la missione europea, il
presidente americano ha sottolineato quanto sia importante continuare a rafforzare
le sanzioni anti-Russia, finché non s’inneschi una de-escalation della crisi.
"Le sanzioni che abbiamo applicato finora hanno avuto un'efficacia reale;
e credo sia importante che continuiamo a imporre costi alla Russia finché
continuerà a violare i principi del diritto internazionale", ha detto in
conferenza stampa, con a fianco il presidente estone Toomas Hendrik Ilves.
L’Estonia è uno dei tre Baltici: Paesi che, prima di
conseguire l’indipendenza, nella disgregazione dell’Urss, e di aderire alla Nato e all’Ue erano parte integrante
dell’Unione sovietica, non solo del Patto di Varsavia: sono loro gli alleati
più inquieti per la crisi ucraina, sono loro che più degli altri vanno
rassicurati. Obama ha pure detto che la
Nato deve essere "aperta" a nuove adesioni. Ma qui
una puntualizzazione arriva da Berlino: Angela Merkel ha subito precisato che
di ingresso dell’Ucraina nell'Alleanza non si parla.
In questa fase, Mosca accusa la Nato e l’Ue di esasperare le tensioni
e minaccia risposte e ritorsioni. In
Galles, la Nato
avallerà lo schieramento d’una forza di reazione rapida lungo i propri confini
a Est. E l’Ue s’è già impegnata a inasprire le sanzioni contro la Russia : ieri, la Commissione europea ha
presentato le sue proposte; domani la decisione potrebbe essere presa. Anche se
la telefonata tra Putin e Poroshenko, che sarà in Galles e vedrà Obama,
potrebbe suggerire una battuta d’attesa.
In un clima parossistico di minacce terroristiche, dopo che
i boia del Califfato hanno sgozzato due giornalisti ostaggio e messo in guardia
gli Usa e l’Occidente, il Vertice atlantico è protetto da misure di sicurezza
straordinarie: oltre 10mila tra poliziotti e militari e decine di chilometri di
barriere protettive, per i circa 60 leader presenti a vario titolo –vengono
pure da tutti i Paesi dell’Isaf, la forza internazionale operante in
Afghanistan- e 4mila delegati. Navi da guerra stanno alla fonda non lontano
dalla scena delle principali riunioni, il Celtic Manor Resort.
Per la Nato ,
è probabilmente l’appuntamento più delicato e più ‘caldo’ dell’ultimo quarto di
secolo. Tra diffidenze e contraddizioni, la crisi ucraina vede contrapporsi,
dentro i confini di uno Stato, una visione della società occidentale e la
tentazione nostalgica del nazionalismo filo-russo. Dentro l’Alleanza, c’è chi è
pronto a fornire armi a Kiev e ad aprirle le porte; e chi, invece, timoroso
anche dell’estremismo ucraino con venature naziste, e attento alla posta in
gioco economica ed energetica, vuole evitare di esasperare le frizioni con
Mosca e punta a un’intesa negoziata fra le due parti.
La delegazione italiana in Galles è guidata dal presidente
del Consiglio Matteo Renzi, con i ministri degli Esteri Mogherini e della
Difesa Pinotti. Le decisioni sono già scritte: altri aerei da guerra Usa a
pattugliare, dalla base estone di Amaria, i cieli baltici; e la forza di
reazione, 4.000 uomini capaci di colpire in 48 ore, punta di lancia d’una forza
di spedizione di 10.000 uomini a guida britannica.
Obama pensa pure a una coalizione internazionale contro lo Stato Islamico, per estirpare quello che ha definito "il cancro" degli jihadisti sunniti. Relegati sullo sfondo, i temi per cui il Vertice era stato pensato: il ritiro delle truppe dell'Afghanistan dopo 13 anni; e la questione delle spese per la difesa.
Obama pensa pure a una coalizione internazionale contro lo Stato Islamico, per estirpare quello che ha definito "il cancro" degli jihadisti sunniti. Relegati sullo sfondo, i temi per cui il Vertice era stato pensato: il ritiro delle truppe dell'Afghanistan dopo 13 anni; e la questione delle spese per la difesa.
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