Il Vertice Nato si apre con il ‘mini-giallo’ dell’assenza,
alle battute iniziali, del presidente Obama, dopo che il presidente ucraino Poroshenko
aveva portato la buona novella della firma oggi a Minsk d’un accordo con i
ribelli filo-russi per un percorso verso una soluzione negoziata del loro
conflitto. La notizia dà un colpo di freno alla virulenza dell’Alleanza contro la Russia.
Il segretario generale della Nato, il danese Rasmussen, al
passo d’addio, rinnova le accuse a Mosca per il deterioramento della crisi, ma
chiarisce che l’Alleanza non invierà armi a Kiev: a farlo, se vorranno, saranno
singoli Paesi, come la
Lituania , che aveva già chiesto un passo del genere, senza
ottenerlo, all’Ue.
E c’è pure chi non si perita di armare la Russia. Che paga meglio.
Il presidente francese Hollande evoca la consegna di due grandi navi da guerra classe
Mistral a Mosca, ma la subordina alla firma di "un accordo politico"
tra le parti e ad un ‘cessate il fuoco’ in Ucraina. “Condizioni –chiarisce- che
oggi non esistono".
Il contratto da 1,2 miliardi di euro, concluso da Sarkozy,
riguarda porta-elicotteri anfibie d'assalto. Il contratto è sopravvissuto all'ultima
tornata di sanzioni di terzo livello dell’Ue, che vietano le vendite di armi, ma
non quelle già concordate. La
prima nave, la
Vladivostock , è quasi finita e dovrebbe essere consegnata a
ottobre; la seconda, dal nome evocativo in questa crisi di Sebastopoli - il
porto in Crimea sul Mar Nero -, l’anno prossimo.
Lo spiraglio di pace in Ucraina si socchiude in coincidenza con
l'avvio del vertice Nato a Newport, in Galles: Al Celtic Manor Resort, teatro
del summit, Poroshenko precisa persino l’ora d’inizio della tregua, le 14.00 in Ucraina, le 13.00 in Italia. Dalle
loro roccaforti, i ribelli confermano.
Lo sviluppo è positivo, anche se da Mariupol, sul Mare
d’Azov, arrivano notizie di combattimenti. Il Cremlino parla di "una luce
in fondo al tunnel", accesa dal piano di pace in 7 punti proposto martedì
da Putin.
E la Nato ,
decisa a lanciare un monito a Mosca, anche con mobilitazioni di forze
appariscenti, ne deve tenere conto. Di ingresso dell’Ucraina nell'Alleanza non
si parla, mentre il ministro degli
Esteri russo Lavrov avverte che un'apertura della Nato sull'adesione di Kiev
rischierebbe di "fare deragliare" gli sforzi per la pace; e accusa
gli Usa di sostenere il “partito della guerra”
Poroshenko vede Obama e i leader dei maggiori Paesi
atlantici, fra cui Renzi. Ferma la condanna della presenza di truppe russe in
territorio ucraino, ma gli americani vorrebbero prendere subito altre misure
punitive, mentre gli europei stanno a vedere se si arriva davvero al ‘cessate
il fuoco’ – l’intreccio di sanzioni e
ritorsioni pesa sui bilanci -.
Renzi, ‘forte’ dei consigli di Berlusconi, chiede a Putin di
mostrare nei fatti, non solo a parole, l’impegno per la pace: la Nato può contribuire a risolvere
la crisi, evitando di divenire un elemento di tensione ulteriore.
A Newport, ci sono una sessantina di capi di Stato e di governo per un Vertice che ha sullo sfondo anche l'offensiva militare jihadista in Iraq e Siria e il ritiro dell’Isaf dall’Afghanistan. Rasmussen dice che la comunità internazionale ha "l'obbligo di fermare" gli jihadisti dello Stato Islamico e che gli alleati valuterebbero "seriamente" una richiesta di aiuto dall'Iraq.
A Newport, ci sono una sessantina di capi di Stato e di governo per un Vertice che ha sullo sfondo anche l'offensiva militare jihadista in Iraq e Siria e il ritiro dell’Isaf dall’Afghanistan. Rasmussen dice che la comunità internazionale ha "l'obbligo di fermare" gli jihadisti dello Stato Islamico e che gli alleati valuterebbero "seriamente" una richiesta di aiuto dall'Iraq.
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