Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu il 27/01/2015
2015/01/27 - Si
affolla il campo degli aspiranti alla nomination repubblicana per Usa 2016. Ma,
almeno finora, non vi sono sorprese: tutte mosse attese. A smuovere le
acque è stato il Forum dei conservatori dello Iowa, lo scorso week-end. Dopo i ‘posizionamenti’
di Jeb Bush e Mitt Romney, i due cavalli di razza, e le prime mosse di Marco
Rubio, lunedì il governatore del New Jersey Chris Christie, 52 anni, ha
lanciato il suo comitato di azione politica (Pac), secondo quanto rivelato dal
Wall Street Journal: è il primo passo formale in vista di una eventuale
candidatura. Nello staff del Pac di Christie, che si chiama 'Leadership Matters
for America', c’è anche uno collaboratore sperimentato di Christie, Matt
Mowers, che s’è dimesso da direttore esecutivo del partito repubblicano del
New Hampshire. Pochi giorni prima, il senatore della Florida Marco Rubio, 43
anni, aveva dato disposizioni ai suoi collaboratori perché preparino un piano
di campagna: secondo indiscrezioni di Abc News, il senatore, vicino al Tea
Party, che non era nello Iowa nel fine settimana, ha varato una serie di iniziative
di raccolta fondi e ha programmato diversi viaggi negli Stati nelle prossime
settimane. A cercare di raccogliere gli almeno 50 milioni di dollari, stimati
necessari per le primarie repubblicane, sarà Anna Rogers, attuale direttore
finanziario di 'American Crossroads', il gruppo conservatore creato da Karl
Rove che ha messo insieme più di 200 milioni di dollari per aiutare i candidati repubblicani nelle ultime due elezioni. Rogers inizierà a lavorare al comitato
politico di Rubio, che si chiama ‘Reclaim America’, dal 1° febbraio e dovrebbe
diventare il direttore finanziario della campagna presidenziale. Nello Iowa,
non c’erano né Bush né Romney, che si sono invece incontrati a Salt Lake City,
nello Utah, la città di cui Romney, mormone, organizzò con successo le
Olimpiadi Invernali nel 2002: un incontro “cordiale”, riferiscono le fonti, ma
da cui non sono scaturiti né accordi né desistenze. Ovvio che ciascuno dei
due veda nella candidatura dell’altro un ostacolo alla propria, ma fra i due
non sembra esserci né disistima né inimicizia: "Non saranno i migliori
amici, ma hanno un grande rispetto l'uno per l'altro", ha detto un
consigliere di Romney. Il brivido più grosso agli elettori repubblicani lo
hanno dato, lo scorso fine settimana, l’ex candidata alla vice-presidenza Sarah Palin e l’estroso miliardario Donald Trump, dicendosi entrambi interessati alla
Casa Bianca. Chi non li può sopportare –e sono molti-, scrolla le spalle: li
bolla come “candidati per hobby”. La Palin, personaggio estremamente controverso,
50 anni e cinque figli, nota per le posizioni anti-ecologiste, anti-aborto,
anti-gay e pro pena di morte, dice: "Naturalmente sto pensando a correre,
sono seriamente interessata al 2016". Trump, 68 anni, a capo di un impero
immobiliare e star del reality tv 'The Celebrity Apprentice', è noto per la sua
smania di protagonismo: sarebbe almeno la quinta volta che sostiene di volersi
candidare. "Io sono l'unica persona in grado di rendere questo Paese nuovamente
grande. Nessun altro". Tra i punti del suo ipotetico programma elettorale,
no ad aumenti delle tasse, no alla stretta sulle armi da fuoco, no agli aiuti
internazionali, sì ai dazi contro la Cina. (gp)
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