Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 30/12/2015
C’era da scommetterci: l’annuncio che Hillary Clinton
giocherà in campagna la carta del marito, l’ex presidente Bill, per opporre un
frangiflutti alla dialettica aggressiva e volgare di Donald Trump, alza i toni
dello scontro. E l’iniziativa la prende, ovviamente, il battistrada repubblicano,
che ritiene "corretto" attaccare Bill sul suo lato debole, quello
femminile, se Hillary lo accusa di “sessismo”.
In un tweet, Trump evoca il “passato terribile di
abusi" sulle donne dell’ex presidente: "Ce ne sono stati molti. Se si
considerano Monica Lewinsky e Paula Jones o una delle altre", ha poi
spiegato lo showman intervistato dalla Nbc, riferendosi alle avventure di Bill
‘il donnaiolo’.
La virulenza di Trump non intacca, però, i risultati
di un sondaggio annuale della Gallup, secondo cui Barack Obama e Hillary
Clinton sono le persone più ammirate dagli americani. La sorpresa, però, è che,
al secondo posto, a pari merito, ci sono proprio Trump e papa Francesco. Obama
domina la classifica da otto anni, la Clinton da 14 anni consecutivi e vi è
comparsa 20 volte in tutto. Trump, invece, c’è per la seconda volta –la prima
fu nel 2011-.
I toni fra i due battistrada nelle corse alle
nomination democratica e repubblicana si sono degradati dopo che il magnate
dell’immobiliare ha usato un’espressione pesantemente volgare e sessualmente
allusiva nei confronti dell’ex first lady, che lo aveva definito un “reclutatore
del Califfo”, per le sue sortite anti-Islam.
A chi gli ricordava un’intervista alla Cnn, nella
quale difendeva Bill per lo scandalo Lewinsky, Trump ha risposto: "Sono un
imprenditore, devo andare d'accordo con tutti nel mondo politico". E, ha ricordato
che l'ex presidente "fallì miseramente" nell'intento di sostenere la
moglie nel 2008, quando Hillary perse la corsa alla nomination con Obama. Lo
showman e i Clinton hanno spesso avuto rapporti anche pubblici in passato:
dalle partite a golf agli inviti ai matrimoni.
La mossa dell’ex first lady, a un mese dal via alle
primarie nello Iowa il 1° febbraio, pare il titolo d’un film: ‘Il ritorno di Bill’.
Presidente dal 1993 al 2001, Clinton è ancora popolare negli Usa: se potesse
candidarsi e lo facesse, non partirebbe battuto. Nella campagna, Bill s’è
finora visto poco, dando a Hillary consigli in privato e contribuendo alla
raccolta di fondi (in eventi a porte chiuse).
Ora, è invece previsto il suo
intervento in eventi pubblici nello Iowa e nel New Hampshire, Stati dove
Hillary e Bernie Sanders, il suo principale rivale democratico, sono relativamente
vicini.
I precedenti non sono però incoraggianti. Se, nel
2008, l’ex presidente non bastò a mettere la moglie al riparo dall’allora
rivale Obama, Hillary, nel 2000, divenne senatore dello Stato di New York senza
l’aiuto del marito, che stava alla Casa Bianca.
Tra i due, il rapporto è sempre stato intenso e
controverso. Durante il primo mandato, Hillary fu l’artefice d’una riforma
della sanità che il Congresso non approvò. E lo ‘scandalo Lewinski’ segnò il
secondo mandato: la vicenda della stagista con cui il presidente ebbe “un
rapporto inappropriato” portò Bill vicino all’impeachment e la coppia sull’orlo
della rottura – si seppe che Monica non era la prima -.
Adesso, però, Bill potrebbe rivelarsi un buon antidoto
al mix letale di Trump, insulti, menzogne, volgarità. Tra Hillary e Donald, è
scontro frontale, come se fossero già avversari per la Casa Bianca. (fonti vv – gp)
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