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venerdì 2 agosto 2013

Berlusconi: Cassazione; condanna definitiva, stampa estera quasi incredula

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 07/08/2013

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“Berlusconi condannato in via definitiva”: il titolo che i più esperti corrispondenti dall’Italia della stampa estera credevano di non riuscire mai a scrivere campeggia sui siti d’Europa e d’America. 

Le prime a fare esplodere la notizia sono state le agenzie di stampa internazionali, Afp, Reuters, Ap, tutte con flash che interrompono le altre trasmissioni. In pochi minuti, la condanna definitiva dell’ex premier italiano nel processo Mediaset è diventata titolo da homepage su tutti i siti che contano dell’informazione internazionale. Le formule, anche per i tecnicismi della sentenza, tendono a essere simili e fattuali. Eccone un’antologia.

Le Monde: “Mediaset, pena di prigione confermata in Cassazione per Berlusconi”. El Pais: “La Corte suprema italiana conferma la condanna di Berlusconi per frode”. Die Welt: “Berlusconi condannato definitivamente a quattro anni di detenzione”. The Guardian: “La condanna di Silvio Berlusconi confermata ma l’interdizione sarà ridefinita”. New York Times: “La condanna di Berlusconi a un anno per frode fiscale è confermata”. Bbc: “Confermata la pena al carcere per Berlusconi”. La Cnn per una volta non è prima sulla notizia, tutta presa dal Medio Oriente e dagli sviluppi del Datagate, con l’asilo in Russia per la talpa Snowden. L’emittente Usa titola: “Berlusconi condannato nel caso della frode fiscale”.

Come i titoli, gli articoli a caldo sono essenziali, telegrafici. Per i commenti ci sarà spazio sui giornali di oggi e nei reportage di analisi delle tv.

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Per i giornalisti stranieri che lavorano in Italia, Silvio Berlusconi e le sue avventure politiche e disavventure giudiziarie sono state, negli ultimi anni, la fonte principale dei loro articoli. Spesso, motivo di dileggio e di ironia. Molti corrispondenti e alcune troupe televisive erano in piazza Cavour, per attendere il verdetto e raccontarne il clima. Lo testimonia il presidente della stampa estera Maarten Van Aalderen, un olandese che lavora per De Telegraf.

Conferma della condanna a parte, difficile dire, di primo acchito, come venga interpretata la sentenza della Cassazione, in particolare per quanto riguarda la rideterminazione della durata dell’interdizione dai pubblici uffici. Sui giornali esteri ci si interroga senza risposte chiare, come non ce le hanno neanche i giornali italiani, sulle conseguenze politiche della sentenza, sulla stabilità della coalizione e del governo. Ma un concetto è chiaro e dominante: Berlusconi è stato condannato, per la prima volta in maniera definitiva, a una pena detentiva.

 La questione dell’interdizione dai pubblici uffici appare, ai media stranieri, di lana caprina: non è immediatamente chiaro perché essa possa essere cruciale per gli equilibri politici italiani: all’estero, l’idea che un leader condannato in modo irrevocabile a quattro anni di prigione possa sopravvivere politicamente appare probabilmente lunare.

Solo chi è più addentro agli intrighi politici italiani, come il Guardian, mette in evidenza fin dal titolo la valenza di questo aspetto del verdetto. A molti altri questo appare un capolinea per il Cavaliere, a prescindere dall’interdizione.

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