Ricorrente, impalpabile, angosciante, la minaccia del terrorismo torna a serrare gli Stati Uniti nell’incubo attentati: domenica, molte ambasciate americane in Paesi del Medio Oriente e musulmani resteranno chiuse, annuncia il Dipartimento di Stato; e un’allerta, rivolta in particolare ai turisti americani, sarà in vigore fino al 31 agosto.
La minaccia, giudicata credibile dall’intelligence
statunitense, coincide con il 52esimo compleanno del presidente Barack Obama,
nato il 4 agosto 1961 a Honolulu, nelle Hawaii. Ma non pare esserci alcun nesso
tra l’attivismo delle cellule di al Qaida, rivitalizzate da quanto avviene nei
Paesi che vissero le Primavere arabe, e l’anniversario di Obama,
Dell’allarme generato dalla rete terroristica che ideò e
coordinò l’attacco all’America dell’11 Settembre 2001 –quasi 3000 vittime, tra
New York e Washington-, è stato informato il Congresso. A darne notizia per
primo, è proprio il presidente della commissione Esteri della Camera Ed Royce. ''Sono
minacce – ha spiegato Royce alla Cnn - che vengono dal Medio Oriente e
dall'Asia centrale e che emanano da al Qaida”.
Dopo la strage di Bengasi del settembre 2012, quando
elementi di al Qaida uccisero l’ambasciatore Chris Stevens e tre marines, il
Dipartimento di Stato non vuole più rischiare: “Ovviamente –dice Royce-,
prenderemo tutte le misure necessarie per garantire la piena sicurezza del nostro
personale civile e militare all'estero''.
Della questione, s’è discusso in un incontro riservato, un paio di
giorni fa, tra deputati e senatori e il vicepresidente Joe Biden.
L’elenco delle ambasciate che saranno chiuse domenica è
lungo e dettagliato: i rischi coinvolgono una vastissima area che ha il suo
perno nel Medio Oriente e che va dal Nord Africa all'Asia centro-meridionale,
dove al Qaida ha già dimostrato di potere colpire, anche se da tempo si dice
che la rete abbia ridotto la propria capacità d’organizzazione e coordinamento.
Il provvedimento, che potrebbe protrarsi oltre domani, interessa le sedi
diplomatiche in Egitto, Iraq, Qatar,
Bahrein, Kuwait, Afghanistan, e quelle di Dacca in Bangladesh, Amman in
Giordania, Moscate in Oman, Riad nell’Arabia Saudita, Algeri in Algeria, Abu
Dhabi negli Emirati, Sanaa nello Yemen, Tripoli in Libia.
Misure di sicurezza saranno prese anche in altre città, ad
esempio a Roma e Madrid e –dice la Cnn- in altre capitali del Sud Europa.
Centinaia di marines sono pronti a intervenire per irrobustire i presidi di
sicurezza. A Roma, anche le autorità di pubblica sicurezza sono state avvertite
e allertate, anche se nessuna minaccia specifica riguardante l’Italia sarebbe
stata percepita.
Parlando con i media Usa, fonti anonime del Dipartimento di
Stato definiscono “credibili e
gravi'' le minacce d’attacchi intercettate: tali da giustificare le chiusure di
domani e l’ammonimento rivolto a tutti i turisti e i viaggiatori americani che intendono recarsi in Medio
Oriente, Nord Africa e Penisola arabica: il 'travel alert' scadrà il 31 agosto.
Nella nota ufficiale diffusa, si sottolinea che ''i
cittadini americani continuano a essere potenziali obiettivi di attacchi terroristici''.
''Secondo recenti informazioni -prosegue il comunicato-, al Qaida e
organizzazioni affiliate stanno programmando attentati e potrebbero concentrare
i loro sforzi nel periodo che va da ora alla fine di agosto''. Quindi, ''i
cittadini americani devono assumere tutte le precauzioni e adottare le misure
di sicurezza appropriate per proteggersi durante il viaggio''. Fra i
suggerimenti, registrare il piano di viaggio sul sito web del Dipartimento di
Stato e iscriversi al programma Step, Smart Traveler Enrollment Program, così
da ricevere informazioni sulla sicurezza e dati sulle sedi diplomatiche più
vicine.
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