P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

domenica 18 agosto 2013

Italia/Ue: Napolitano e Letta portano a Rimini un'Europa di maniera

Scritto per EurActiv il 18/08/2013

“L’Europa sia unita, o la globalizzazione la sommerge”, è il monito del messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Mentre il premier Enrico Letta, intervistato da Sussidiario.net, prima del suo intervento, spiega che ora serve "un'Europa diversa da quella che abbiamo osservato in questi anni di crisi": "Non l'Europa del rigore e basta, ma l'Europa dei popoli, che costruisce risposte concrete ai bisogni e ai problemi veri delle persone”.

Appena dopo Ferragosto, il Meeting dell’Amicizia di Rimini apre la stagione dei convegni politici di fine estate: occasione e palestra di dichiarazioni a tutto campo, spesso destinate a restare senza seguito concreto. Sull’Europa, gli esercizi del presidente e del premier appaiono più di maniera che ispirati a un’agenda precisa.

Napoletano parla di un’Unione “malata di mancato sviluppo”, che rischia di “perdere peso”, se non reagirà “all’impoverimento spirituale". Letta, con l’‘Europa dei popoli’, ripropone una formula molto vicina all’ ‘Europa delle patrie’ e immediatamente gradita al centro-destra. Che, infatti, lo invita “a fare saltare il tavolo della retorica europeista”.

Il premier dice che “per tornare a crescere non serve l'Europa del rigore e basta”; e aggiunge: “Mi pare che le conclusioni del Consiglio europeo dello scorso giugno, con gli interventi per la lotta contro la disoccupazione dei giovani, segnino un cambio di passo. In questa direzione vogliamo e possiamo continuare a insistere".

L’intervista di Letta ha toni ottimisti a 360 gradi: “L'Italia può farcela, questo è il messaggio". E spiega: "Dobbiamo prima di tutto avere maggiore fiducia in noi stessi. Uscire dalla cappa di sottovalutazione, autolesionismo, benaltrismo, che troppo spesso ci toglie ossigeno. Dimostrare all'Europa e al mondo che non c'è più bisogno che ci si dica di 'fare i compiti a casa'. I sacrifici li abbiamo fatti e li stiamo facendo non perché ci sia qualcuno a imporceli, ma perché siamo un Paese adulto che vuole ricominciare a costruire il futuro dei propri figli".

Per il premier, l'Italia puo' tornare a competere solo dentro un'Europa più solida e unita: "Ci sono nuovi protagonisti dell'ordine mondiale, un G20 sempre più determinante sulle grandi questioni globali, paesi emergenti che crescono sistematicamente a tassi a due cifre … L' Italia, da sola, non può semplicemente reggere questa rivoluzione. Può, invece, farcela e tornare a competere solo dentro un'Europa più solida e unita, anche e soprattutto sul piano politico”, “un'Europa diversa da quella che abbiamo osservato in questi anni di crisi".

E alla domanda se l’euro sia una sciagura, Letta risponde: "E' una sciocchezza: l'euro non lo è". E argomenta: "Il punto è che si tratta di un tassello della più ampia e ambiziosa Unione economica e politica. In questa prospettiva tutti gli strumenti adottati devono puntare diritto verso una maggiore integrazione. Penso, ad esempio, all'Unione bancaria. La stiamo sostenendo con grande convinzione e continueremo a farlo nei prossimi Consigli europei, ponendo poi il tema al centro del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Ue, l'anno prossimo".

"Dobbiamo batterci per un'Europa che torni ad avere un'anima, che alimenti le speranze di centinaia di milioni di cittadini - afferma Letta -, che si configuri come la più alta e nobile idealità delle nostre generazioni. Più vicina ai cittadini, più efficiente, più coraggiosa. Un'Europa che non vive di procedure e routine, ma che si dà obiettivi e li realizza con serietà e tempestività". Concetti tutti largamente condivisibili nella loro genericità, ma cui manca il complemento del ‘come’.

Nessun commento:

Posta un commento