Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 01/08/2013
Mukhtar Ablyazov, uomo d’affari kazako, accusato d’avere
sottratto 6 miliardi di dollari dalle casse della sua ex banca Bta e di frode
fiscale, nemico giurato del despota kazako Nursultan Nazarbayev, è stato
arrestato vicino a Nizza, sulla Costa Azzurra, ed è sotto la custodia della
polizia francese. Non è chiaro se l’operazione sia stata compiuta da forze
speciali o dalla locale Gendarmeria; né se, a guidare gli agenti sul posto,
siano state informazioni kazake o –come ipotizzano i figli Madyar e Madina, citando
la polizia francese- le autorità ucraine.
Madiyar pubblica su Facebook un appello per evitare
un’estradizione del padre “rapida ed illegale”, come avvenne da noi per la
madre e la sorellina: “Francia, non fare come l’Italia”, è il senso. Comprensibile
un certo imbarazzo francese: sono in molti a interessarsi ad Ablyazov, con
buone argomentazioni giuridiche.
La notizia dell’arresto è stata data per primo dal Financial
Times sul proprio sito, citando un legale di Ablyazov. Il ‘super-ricercato’
kazako, al momento della cattura, era in una villa e avrebbe esibito un
passaporto centrafricano: contro di lui, ci sono mandati di cattura e richieste
di estradizione britannici, kazaki e pure russi.
L’uomo è il marito di Alma Shalabayeva e il papà di Alua: madre
e figlia furono deportate dall’Italia in Kazakhstan a fine maggio, dopo
un’operazione di polizia ‘orchestrata’ dall'ambasciata di Astana a Roma con il
Viminale –anche Alma ed Alua avevano un passaporto centrafricano, la cui
validità è discussa-. Lo scandalo che n’è seguito, oltre un mese dopo, ha
portato sull'orlo della crisi il Governo Letta e ha creato tensioni tra Italia
e Kazakhstan, paese esportatore di gas e petrolio.
Ablyazov comparirà davanti al giudice questa mattina alle
10.30, a Aix-en-Provence. Gli inquirenti non forniscono ulteriori informazioni,
dopo che le autorità giudiziarie francesi avevano persino negato d’essere al
corrente dell’arresto –poi confermato dalla polizia di Marsiglia-. La notizia è
stata pure a lungo ignorata dai media francesi.
La vicenda è ingarbugliata e, per molti versi, tuttora
oscuri Per fortuna che c’è Gasparri (Maurizio, vice-presidente del Senato e
colonnello di qualsiasi generale si compri i suoi servigi), a spiegarci che
“l’imbroglio è tutto kazako”. Perché, se no, noi c’immaginavamo “un intrigo
internazionale”, con di mezzo Kazakhstan e Italia, Francia e Gran Bretagna,
Russia e Ucraina e Repubblica centrafricana.
Di Ablyazov, mancavano notizie dallo scorso anno, quando
s’era eclissato dalla Gran Bretagna dopo essere stato condannato a 22 mesi di
reclusione per oltraggio alla Corte da un giudice inglese. Per almeno otto
mesi, di lui non s’è saputo di preciso dove fosse e lo s’è pure sospettato in
Italia.
Uomo d’affari ed ex ministro dell’energia del governo kazako
–un posto chiave-, quando i rapporti con Nazarbayev erano buoni, Ablyazov
lasciò il Kazakhstan nel 2009, dopo che il governo aveva assunto il controllo
della Bta e l’aveva dichiarata insolvente. A quel punto, tra lui e Nazarbayev
non correva più buon sangue: truffe e loschi affari c’entravano fino a un certo
punto; il fatto era che Ablyuzov s’era messo a fare campagna per un cambio
della guardia al potere, proponendosi come successore del despota. Nel 2011, la Gran Bretagna gli concesse
l’asilo politico.
Dal 2009, la
Bta , controllata dal fondo sovrano kazako Samruk-Kazyna,
conduce contro Ablyazov una tortuosa battaglia legale e gli contesta 11 capi
d’accusa per frode. Finora, la banca ha ottenuto, dai tribunali, il sequestro
di beni di Ablyazov per circa 3,7 miliardi di dollari. L’uomo d’affari divenuto
oppositore respinge, però, le accuse, sostenendo che i procedimenti giudiziari
sono pretesti per privarlo dei suoi beni ed eliminarlo come rivale politico del
presidente Nazarbayev.
In interviste rilasciate di recente, mentre era latitante,
l’ex ministro dice che la sua vita è in pericolo da quando lasciò il Kazakhstan
e giustifica la fuga dalla Gran Bretagna con il fatto che si sarebbe sentito
minacciato una prigione britannica. Chissà se la guardina francese dove ha
passato la notte gli fa un altro effetto.
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