P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

giovedì 1 agosto 2013

Caso Ablyazov: preso in Francia: il figlio, 'non fate come l'Italia'

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 01/08/2013

Mukhtar Ablyazov, uomo d’affari kazako, accusato d’avere sottratto 6 miliardi di dollari dalle casse della sua ex banca Bta e di frode fiscale, nemico giurato del despota kazako Nursultan Nazarbayev, è stato arrestato vicino a Nizza, sulla Costa Azzurra, ed è sotto la custodia della polizia francese. Non è chiaro se l’operazione sia stata compiuta da forze speciali o dalla locale Gendarmeria; né se, a guidare gli agenti sul posto, siano state informazioni kazake o –come ipotizzano i figli Madyar e Madina, citando la polizia francese- le autorità ucraine.

Madiyar pubblica su Facebook un appello per evitare un’estradizione del padre “rapida ed illegale”, come avvenne da noi per la madre e la sorellina: “Francia, non fare come l’Italia”, è il senso. Comprensibile un certo imbarazzo francese: sono in molti a interessarsi ad Ablyazov, con buone argomentazioni giuridiche.

La notizia dell’arresto è stata data per primo dal Financial Times sul proprio sito, citando un legale di Ablyazov. Il ‘super-ricercato’ kazako, al momento della cattura, era in una villa e avrebbe esibito un passaporto centrafricano: contro di lui, ci sono mandati di cattura e richieste di estradizione britannici, kazaki e pure russi.

L’uomo è il marito di Alma Shalabayeva e il papà di Alua: madre e figlia furono deportate dall’Italia in Kazakhstan a fine maggio, dopo un’operazione di polizia ‘orchestrata’ dall'ambasciata di Astana a Roma con il Viminale –anche Alma ed Alua avevano un passaporto centrafricano, la cui validità è discussa-. Lo scandalo che n’è seguito, oltre un mese dopo, ha portato sull'orlo della crisi il Governo Letta e ha creato tensioni tra Italia e Kazakhstan, paese esportatore di gas e petrolio.

Ablyazov comparirà davanti al giudice questa mattina alle 10.30, a Aix-en-Provence. Gli inquirenti non forniscono ulteriori informazioni, dopo che le autorità giudiziarie francesi avevano persino negato d’essere al corrente dell’arresto –poi confermato dalla polizia di Marsiglia-. La notizia è stata pure a lungo ignorata dai media francesi.

La vicenda è ingarbugliata e, per molti versi, tuttora oscuri Per fortuna che c’è Gasparri (Maurizio, vice-presidente del Senato e colonnello di qualsiasi generale si compri i suoi servigi), a spiegarci che “l’imbroglio è tutto kazako”. Perché, se no, noi c’immaginavamo “un intrigo internazionale”, con di mezzo Kazakhstan e Italia, Francia e Gran Bretagna, Russia e Ucraina e Repubblica centrafricana.

Di Ablyazov, mancavano notizie dallo scorso anno, quando s’era eclissato dalla Gran Bretagna dopo essere stato condannato a 22 mesi di reclusione per oltraggio alla Corte da un giudice inglese. Per almeno otto mesi, di lui non s’è saputo di preciso dove fosse e lo s’è pure sospettato in Italia.

Uomo d’affari ed ex ministro dell’energia del governo kazako –un posto chiave-, quando i rapporti con Nazarbayev erano buoni, Ablyazov lasciò il Kazakhstan nel 2009, dopo che il governo aveva assunto il controllo della Bta e l’aveva dichiarata insolvente. A quel punto, tra lui e Nazarbayev non correva più buon sangue: truffe e loschi affari c’entravano fino a un certo punto; il fatto era che Ablyuzov s’era messo a fare campagna per un cambio della guardia al potere, proponendosi come successore del despota. Nel 2011, la Gran Bretagna gli concesse l’asilo politico.

Dal 2009, la Bta, controllata dal fondo sovrano kazako Samruk-Kazyna, conduce contro Ablyazov una tortuosa battaglia legale e gli contesta 11 capi d’accusa per frode. Finora, la banca ha ottenuto, dai tribunali, il sequestro di beni di Ablyazov per circa 3,7 miliardi di dollari. L’uomo d’affari divenuto oppositore respinge, però, le accuse, sostenendo che i procedimenti giudiziari sono pretesti per privarlo dei suoi beni ed eliminarlo come rivale politico del presidente Nazarbayev.

In interviste rilasciate di recente, mentre era latitante, l’ex ministro dice che la sua vita è in pericolo da quando lasciò il Kazakhstan e giustifica la fuga dalla Gran Bretagna con il fatto che si sarebbe sentito minacciato una prigione britannica. Chissà se la guardina francese dove ha passato la notte gli fa un altro effetto.

La vicenda Ablyazov diventa ‘italiana’ nel maggio scorso, quando le autorità kazake sospettano che l’uomo si trovi a Roma. Lui, non si trova; ma, in una villa di CasalPalocco, vengono invece scovate, prese e –tuttora non si capisce bene perché- deportate in Kazakhstan la moglie e la figlia. Non è assurdo ipotizzare che Ablyazov abbia talora fatto visita alla sua famiglia.

Nessun commento:

Posta un commento