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mercoledì 17 giugno 2015

Guerra Fredda: Obama e Putin ci riportano indietro di 25 anni

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 17/06/2015

Avanti di questo passo, Obama e Putin, il Nobel per la Pace sulla fiducia del 2009 e il neo-zar di tutte le Russie, saranno davvero riusciti, prima della fine dei loro mandati, a cancellare un quarto di secolo di progressi verso relazioni Est-Ovest amichevoli ed a resuscitare la Guerra Fredda. Sperando che non si dimentichino di ripristinare la coesistenza pacifica. L’annuncio di Putin che la Russia aggiungerà quest'anno oltre 40 nuovi missili balistici al suo arsenale nucleare segna un’inversione nella tendenza al disarmo e alla riduzione degli arsenali nucleari strategici e tattici che data dal 1972, storia di Nixon e Brezhnev.

Putin ha assicurato che i nuovi missili Icbm (a testata multipla) "saranno in grado di perforare il più tecnicamente sofisticato sistema di difesa anti-missile". Certo, il presidente parlava a un forum dell’industria bellica ed i discorsi lì sono stati tutti ‘guerrafondai’: le truppe russe – s’è così saputo - hanno iniziato a ricevere i mezzi corazzati d’ultima generazione mostrati nella parata del 9 Maggio sulla Piazza Rossa per il 70° anniversario della vittoria sul nazismo.

Ma il presidente non ignorava che le due dichiarazioni arrivano in un momento di particolare tensione tra Mosca e l'Occidente per la crisi ucraina, con Washington che s’appresta a spiegare armi pesanti nell'Europa orientale, venendo incontro alle preoccupazioni della Polonia e dei Paesi Baltici che si sentono minacciati dalla Russia, dopo l’annessione della Crimea e il sostegno agli indipendentisti dell’Est dell’Ucraina.

Il confronto va al di là dello scambio di sanzioni e ritorsioni giù in atto da 18 mesi e che può inasprirsi dopo il G7: per la Casa Bianca, è un modo per ‘fidelizzare’ ulteriormente gli alleati europei più ostili alla Russia e per cercare di vincolare gli altri più dialoganti –Germania, Francia, Italia- alla linea dura.  Le notizie di incidenti militari sfiorati nel Mar Baltico tra unità navali Nato e aerei russi testimoniano una volontà di tensione e reale nervosismo: la Nato denuncia un “tintinnio di sciabole pericoloso” da parte russa.

Se la Casa Bianca dovesse dare il via all'operazione approntata dal Pentagono, ma non ancora ‘validata’ politicamente, sarebbe la prima volta dalla fine della Guerra Fredda che gli americani ammassano in Europa armamenti pesanti in tale quantità: carri armati, veicoli da trasporto truppe e altri sistemi, con l’impiego di circa 5 mila soldati Usa.

Nei Paesi Nato ex Patto di Varsavia, l’allarme è moto alto. E Obama ha sempre promesso sostegno alla loro sovranità e integrità territoriale e ora vuole mostrarsi intransigente circa le eventuali mire espansionistiche d’un Cremlino che voglia restaurare la propria influenza su parte dell'Est Europa. Altrove nel Mondo, però, dall’Iran alla Libia, il coinvolgimento di Putin è necessario per affrontare e risolvere le crisi.

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