Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 29/10/2016, sulla base dell'articolo per Il Fatto Quotidiano del 29/10/2016
Hillary
Clinton chiede che l’Fbi faccia luce e subito. Ma, intanto, il danno alla sua
campagna è fatto e Donald Trump esulta. ''Il popolo americano merita i fatti al
completo, immediatamente – dice la Clinton - … E' imperativo che l'Fbi
spieghi''. La candidata democratica reagisce così, in una conferenza stampa
nello Iowa, alla comunicazione fatta dal direttore dell'Fbi James Comey sulla
riapertura dell'inchiesta sulle sue mail, chiusa a luglio con un non luogo a
procedere.
Poco prima, il
manager della campagna elettorale di Hillary, John Podesta, con un comunicato
aveva affermato che il direttore dell’Fbi "ha l'obbligo verso il popolo
americano di fornire subito i dettagli completi di quanto sta esaminando … E'
straordinario che una cosa del genere emerga 11 giorni prima delle elezioni
presidenziali".
Nella
conferenza stampa, Hillary s’è detta ''certa che le nuove mail non muteranno le
conclusioni già raggiunte dall'Fbi'' a luglio: ''Ho visto la lettera inviata al
Congresso dal direttore Comey ... Mancano 11 giorni da quella che è forse
l'elezione più importante delle nostre vite, il voto è già avviato, il popolo
americano merita di conoscere immediatamente i fatti al completo''.
La Clinton
ha aggiunto: ''Lo stesso direttore Comey ha detto di non sapere se le mail cui
si fa riferimento nella lettera siano rilevanti o meno … Io sono certa che quali
esse siano non cambieranno le conclusioni raggiunte a luglio. E' perciò
imperativo che l’Fbi spieghi la questione e sollevi i quesiti che ritiene,
senza ritardi''.
Quanto al
presunto coinvolgimento della sua più stretta collaboratrice Huma Abedin e
soprattutto di suo marito Anthony Weiner, già implicato in uno scandalo per
messaggi a sfondo sessuale, Hillary, dopo avere parlato con la Abedin, ha
detto: “Abbiamo sentito queste indiscrezioni, non sappiamo a cosa credere''.
La sorpresa d’ottobre versione 2016 - Questa volta i panni del generale
William Tecumseh Sherman li indossa James Comey, il direttore dell’Fbi.
Nell’autunno 1864, il generale Sherman, comandante delle forze dell’Unione,
contribuì in modo decisivo alla rielezione di Lincoln, con le vittorie nella
Guerra Civile e la presa di Atlanta – la scena di Via col Vento –. Sherman creò
così l’attesa della ‘sorpresa d’ottobre’, che da allora accompagna sempre le
ultime battute delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Quest’anno,
Comey ha appena fatto sapere, scrivendo una lettera a membri del Congresso,
d’avere deciso di riaprire le indagini sull’emailgate, lo scandalo relativo
all’utilizzo di un account di posta privato da parte di Hillary Clinton
quand’era segretario di Stato. L’Fbi ha già indagato in merito e ha già
‘assolto’ a luglio la Clinton dall’accusa d’avere messo a repentaglio
informazioni riservate, non rinviandola a giudizio.
Adesso,
però, sono emerse nuove mail, che vanno verificate: si ignora per il momento da
dove escano e che cosa contengano, ma fonti di stampa le collegano – sorpresa
nella sorpresa – allo scandalo a sfondo sessuale di cui è protagonista il marito
della Abedin – i due si sono intanto lasciati -.
Una trave sulla campagna della Clinton - La notizia della riapertura delle
indagini è una trave gettata sulla campagna democratica: Hillary non ne sapeva
nulla e l’ha appreso all’arrivo nello Iowa, dove era attesa per un evento
elettorale. Ha subito riunito il suo staff per discuterne, prima ancora di
scendere dall’aereo. Poi, facendo un comizio a Cedar Springs, ha completamente
glissato sull’argomento, fino alla conferenza stampa successiva.
Casa Bianca
e Dipartimento di Stato si sono chiusi in laconici ‘no comment’. Il presidente
Obama ha tenuto in serata un comizio in Florida a sostegno della candidata
democratica.
Trump, “il più grande scandalo politico dal Watergate” - Su di giri, euforici, i commenti
repubblicani. Donald Trump ha dato la notizia ai suoi sostenitori durante un
comizio a Manchester, nel New Hampshire, suscitando un’ovazione: "Una
corruzione su una scala mai vista prima", ha commentato il magnate,
dicendo che la sua rivale vuole "portare il suo schema criminale nello
Studio Ovale". "Sono contento – ha aggiunto Trump - che l'Fbi stia
ponendo rimedio a tutti gli orribili errori finora fatti" nelle indagini
sulle mail della Clinton.
E più tardi,
parlando nello Iowa, dov’era pure Hillary, Trump è tornato sul tema: “E' il più
grande scandalo politico dal Watergate, tutti sperano che giustizia sia
fatta". Il magnate sostiene che l'Fbi non avrebbe fatto questo passo se
non lo avesse ritenuto necessario: "La giustizia prevarrà".
La manager
della campagna di Trump, Kellyanne Conway, scrive su Twitter: “Un grande giorno
della nostra campagna è diventato ancora migliore”. Il presidente del Comitato
nazionale repubblicano Reince Priebus suggerisce che la questione sia “seria”,
per indurre l’Fbi a un passo del genere a 11 giorni dall’Election Day. E lo speaker
della Camera Paul Ryan, notoriamente ostile a Trump, coglie l’occasione per
rilanciare la richiesta che “tutti i briefing classificati destinati alla Clinton
siano sospesi”. Ryan punta a che la novità permetta ai repubblicani di non
perdere la maggioranza al Senato e alla Camera.
Il giallo della provenienza delle mail - Il giallo sulla provenienza e sui
contenuti delle nuove mail di Hillary Clinton – decine di migliaia sono già
state rese pubbliche e vagliate – alimenta voci non verificate. C’è chi
sospetta un ruolo nella vicenda di Wikileaks e degli hacker russi che hanno a
più riprese compiuto incursioni nei server della campagna democratica,
ricavandone migliaia di documenti senza pepe. Wikileaks potrebbe, però, avere
riservato il meglio all’Fbi, anche se ciò appare contrario alla filosofia
dell’organizzazione di Julian Assange.
Né dà
certezze l’indicazione, attribuita dalla Ap a fonti ufficiali, che le nuove
mail non escono dall’account privato della Clinton. Ne sa di più il New York
Times: le mail vengono da computer e telefonini sequestrati alla più stretta
collaboratrice di Hillary, Huma Abedin, ed a suo marito Anthony Weiner,
coinvolto in scambi di foto a contenuti sessuali. Resta da capire che cosa
c’entri l’Fbi e la sicurezza nazionale con tutto ciò.
A luglio,
l’Fbi aveva chiuso le indagini criticando la grave negligenza dell'ex
segretario di Stato, ma escludendone responsabilità penali.
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