Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 26/10/2016
Si allunga la lista
dei repubblicani di rango che scelgono di votare Hillary Clinton. L'ultimo è l’ex
segretario di Stato Colin Powell, che nelle scorse settimane aveva già preso le
distanze da Donald Trump, definendolo una “disgrazia nazionale”. Quasi a dargli
ragione, il candidato repubblicano ha ieri fatto, in un’intervista alla
Reuters, l’ennesima dichiarazione sopra le righe: "La politica che Hillary
vuole portare avanti in Siria ci condurrà alla terza guerra mondiale", ha
detto.
Powell, che pure ha
avuto qualche screzio nella campagna elettorale con la candidata democratica,
che l’ha tirato in mezzo nell’emailgate, va ad aggiungersi ai 13 membri
dell’Amministrazione Bush che hanno pubblicamente appoggiato la Clinton.
Nell’intervista alla
Reuters, Trump ha fatto altre dichiarazioni più dialettiche e meno drastiche. "Se
avessi dietro un partito repubblicano unito, non potrei perdere queste
elezioni", ha ad esempio detto con qualche ragione, criticando i leader
del partito che non lo hanno sostenuto. E, ancora: "In Siria, rimuovere al-Assad
dal potere è secondario rispetto alla lotta” al sedicente Stato islamico.
Parlando in Florida,
lo Stato più battuto dai due candidati negli ultimi giorni, Hillary Clinton ha
invece affermato che “il bersaglio ultimo” del suo rivale è “la democrazia
stessa”. Quanto all’esito del voto, l’ex fist lady ha detto di “avere buone
sensazioni”, ma ha avvertito che non bisogna “dare nulla per scontato”,
spronando i suoi sostenitori ad andare a votare, là dove si può, in anticipo
rispetto all’Election Day l’8 Novembre.
Feste con adolescenti e cocaina nel
passato di Trump - Una nuova
imbarazzante storia esce dall’armadio di Trump: secondo quanto alcuni presunti
testimoni hanno raccontato al Daily Beast e al New York Post, il magnate, negli
Anni Novanta, era solito organizzare festini con adolescenti e cocaina al Plaza
Hotel di New York. L'unica cosa che mancava in quelle serate erano le sigarette,
che lo showman odia.
"Ero lì per fare
festa: c'erano ragazze giovani, molto sesso, molta cocaina e gli alcolici
migliori", dice un fotografo del mondo della moda che chiede di rimanere anonimo:
“Trump andava e veniva, amava ricevere attenzioni". Il modello Andy
Lucchesi conferma le feste e il contesto, ma precisa che The Donald non beveva
né si drogava. "C'era cocaina che girava, ma non l'ho mai visto farne uso
- ha raccontato -. Trump è padrone di sé".
Michelle sale, Bill scende - Tutti vogliono Michelle Obama in
politica. E mentre la first lady sale, l’ex presidente e forse futuro ‘primo
marito’ Bill Clinton scende. Secondo quanto scrive The Hill, dopo essere stata
giudicata l’asso nella manica della campagna di Hillary e dopo i suoi commenti
alle battute offensive di Trump contro le donne, l'intero mondo politico americano
vorrebbe che Michelle optasse per una carriera politica dopo la Casa Bianca.
Ma un suo fan come
Robert Wolf, che raccolse fondi per Obama, e chi la conosce bene esclude che
lei ci stia pensando. "Scommetto qualsiasi cosa - ha detto il consigliere
di Obama David Axelrod -, ma Michelle non si candiderà per una carica
politica". La first lady continuerà le sue battaglie, come la lotta
all'obesità infantile o il diritto all'istruzione per le ragazze, potrebbe
scrivere un libro e, scrive The Hill, avrà un ruolo nella Fondazione Obama, nel
quartiere South Side a Chicago.
Se Michelle ha il
vento della popolarità in poppa, Bill Clinton accusa un calo di consensi repentino,
forse innescato dal fatto che Trump ama rievocare gli infortuni anche sessuali
dell’ex presidente. Un sondaggio della Cnn segnala che, questo mese, per la
prima volta da oltre 13 anni, l’indice di popolarità di Bill è negativo: 49% ‘non
mi piace’, 47% ‘mi piace’. Il calo dei consensi s’avverte dalla primavera: fors’anche
per questo, l’ex presidente è stato meno ‘utilizzato’ del previsto dalla
campagna della moglie. (fonti vv – gp)
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