Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 25/10/2016
Occupa due pagine intere dell’edizione tradizionale, cartacea,
del New York Times la lista completa di tutte le persone, i luoghi e le cose
che Donald Trump ha insultato via Twitter nella sua campagna per la Casa
Bianca: il giornale, che tiene costantemente aggiornato l’elenco online,
pubblica i link dei tweet originali.
L’elenco risulta visivamente più impressionante
sciorinato su carta che scorso online. La mappa delle vittime degli attacchi
del candidato repubblicano, i cui tweet all’alba sono i più micidiali, va dalla
rivale democratica Hillary Clinton (la più colpita) agli avversari nelle
primarie, dai giornalisti a numerose testate, da alcune intere categorie
(donne, messicani, islamici, handicappati) ad artisti e uomini di cultura, da
Paesi e città a opere artistiche, come una canzone di Neil Young.
E mentre i sondaggi confermano, pur con qualche
contraddizione interna, il vantaggio della Clinton a due settimane dall’Election
Day, Trump, proprio per ‘bypassare’ i media tradizionali, che ritiene scorretti
e pregiudizialmente critici nei suoi confronti, lancia un programma serale su
Facebook Live, che andrà avanti fino all’8 Novembre, puntando a sfruttare il
suo largo seguito sui social.
Lo show, della durata di mezzora, sarà diffuso dalla
Trump Tower dalle 18.30 alle 19.00, quando, cioè, il magnate inizia i suoi
comizi. Lo showman sostiene che grandi media, istituti di sondaggio e partito
democratico sono fra di loro collusi. Il settimanale New Yorker è fra gli
ultimi a dichiararsi pro-Hillary (“Farà la storia”), ma non c’erano dubbi su
con chi stesse. E mentre Trump usa Facebook, il co-fondatore del social Dustin
Moskovitz dona 35 milioni di dollari alla sua rivale.
Secondo la media dei sondaggi più rigorosi tenuta
dalla Cnn, Hillary è nove punti avanti a Donald (48 a 39%), con il candidato
libertario Gary Johnson al 6% e la verde Jill Stein al 2%. Invece, nel
rilevamento condotto in prima battuta dalla Cnn, la Clinton ha solo cinque
punti su Trump, 49 a 44%, con Johnson al 3% e la Stein al 2%.
Obama,
vincere alla grande. Trump, più forti della Brexit –
Negli ultimi giorni, il contraltare alle sortite del candidato repubblicano è
venuto, più che dalla rivale democratica, dal presidente Barack Obama,
protagonista in prima persona nella campagna elettorale, in attesa del duetto,
giovedì, fra Hillary e la first lady Michelle, per la prima volta insieme sullo
stesso palco.
Un tema costante di Obama è che l’America “non può
permettersi” un Trump alla Casa Bianca; e una nota ironica è che Trump e il
presidente russo Vladimir Putin hanno “love story”, “una storia d’amore”.
Il magnate posta su Facebook citando Abramo Lincoln: “Questo
è un movimento storico. Insieme, noi ancora una volta faremo un governo con il
popolo, per il popolo e del popolo. Aiutateci a chiudere con forza ed a vincere”;
e mette un link per la raccolta di fondi. Parlando a St.Augustine, in Florida, uno
degli Stati più incerti, dice: "Quando vinceremo, il vostro voto si farà
sentire nei corridoi di Washington e nel mondo intero. Quello che sta
succedendo è più forte della Brexit''.
L’eco di Obama alle parole di Trump viene dalla California, dove il presidente parlava a donatori della campagna democratica: ''Non ci basta che Hillary vinca, vogliamo che vinca alla grande, per mandare un chiaro messaggio su che popolo siamo'': ''Non ci accontentiamo di farcela per il rotto della cuffia, particolarmente quando l'altro tizio - Donald Trump, ndr - ha già iniziato a fare la lagna sul fatto che la partita sia stata truccata''. Una vittoria a valanga dimostrerebbe che gli americani ripudiano le idee di Trump di odio e di divisione. (fonti vv – gp)
L’eco di Obama alle parole di Trump viene dalla California, dove il presidente parlava a donatori della campagna democratica: ''Non ci basta che Hillary vinca, vogliamo che vinca alla grande, per mandare un chiaro messaggio su che popolo siamo'': ''Non ci accontentiamo di farcela per il rotto della cuffia, particolarmente quando l'altro tizio - Donald Trump, ndr - ha già iniziato a fare la lagna sul fatto che la partita sia stata truccata''. Una vittoria a valanga dimostrerebbe che gli americani ripudiano le idee di Trump di odio e di divisione. (fonti vv – gp)
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