Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net lo 4/10/2016
In attesa del confronto televisivo di questa notte fra
i loro due vice Tim Kaine e Mike Pence – appuntamento alle 21.00 ora locale, le
03.00 di domani in Italia, dalla cittadina di Farmville in Virginia -, Hillary
Clinton mantiene a distanza nei sondaggi Donald Trump: il rilevamento Cnn / Orc
le attribuisce un vantaggio di cinque punti, 47% a 42%, dopo il loro primo
match televisivo, lunedì 26 settembre, e in attesa del secondo, domenica 8
ottobre. Il libertario Gary Johnson è al 7%, la verde Jill Stein al 2%.
Hillary ha anche conquistato la maggioranza degli
elettori anziani: per un sondaggio WSJ / Nbc, l'ex first lady ha il 44% dei
consensi tra gli over 65 contro il 42% del suo rivale. Un rovesciamento delle
posizioni – ancora fluido - rispetto a poche settimane or sono e una novità per
i democratici, che dal 2000 non riescono ad avere la maggioranza dei votanti
con i capelli bianchi.
In questa fase, la campagna Usa 2016 è un susseguirsi
di punzecchiature e rivelazioni, più scomode per Trump che per la Clinton. Il
candidato repubblicano è praticamente sotto assedio dei media: New York Times –
le tasse -, WP – la Fondazione -, Buzzfeed – il video erotico soft -, è una
gara a metterlo in difficoltà. E nella scia delle polemiche con l’ex Miss
Uiverso Alicia Machado, si fanno vivi con l’AP i protagonisti di The
Apprentice, lo show del magnate, secondo cui Trump sminuiva e offendeva le
concorrenti donne "giudicandole in base alla taglia di reggiseno e facendo
commenti sessisti".
Ex redattori ed ex partecipanti del 'reality show' raccontano
che Trump un anno chiese alle donne d’indossare vestiti più corti e scollature
più profonde. Il vincitore dell'edizione 2005 Randal Pinket riferisce che il
candidato alla presidenza, all'epoca fresco del matrimonio con Melania, parlava
spesso e liberamente di quale delle concorrenti gli sarebbe piaciuto
"portare a letto". La campagna di Trump ribatte: "Sono accuse
bizzarre, non provate e totalmente false … The Apprentice è stato uno dei
programmi più visti della prima serata e ha dato lavoro a centinaia di persone …".
Una
‘Iran connection’ dopo la ‘Castro connection’ - Dopo che
Newsweek ha rivelato che Trump volle fare affari con Cuba ai tempi di Fidel
Castro, violando l'embargo, il Consorzio internazionale dei giornalisti
investigativi afferma che il magnate era in combutta con l'Iran e affittò un
ufficio a New York dal 1998 al 2003 a una banca di Teheran nella lista nera
degli enti iraniani legati al terrorismo e al nucleare. Il Consorzio, cui
aderiscono media come il New York Times e The Guardian, svelò a inizio anno i
cosiddetti Panama Papers’.
Il gruppo di Trump ereditò come inquilino la Bank
Melli, una delle più grandi banche controllate dallo Stato iraniano, quando
acquistò il General Motors Building sulla Quinta Strada, davanti all'ingresso
di Central Park, e mantenne il contratto anche quando il Dipartimento al Tesoro
inserì, nel 1999, la banca fra le istituzioni finanziarie iraniane ‘bandite’.
La Bank Melli sarebbe stata usata da Teheran per ottenere "materiali
sensibili" per il programma nucleare e, tra il 2002 e il 2006, avrebbe poi
finanziato un'unità della Guardia Rivoluzionaria coinvolta in azioni
terroristiche.
Gli
strascichi delle manovre fiscali e della Trump Foundation – Trump sceglie di non negare l’artificio
fiscale rivelato dal New York Times, che gli ha permesso d’usufruire per 18
anni di sconti sulle tasse di 50 milioni di dollari l’anno: "Ho usato
legalmente le leggi fiscali a mio vantaggio. E onestamente sono stato
straordinario nel farlo", dice durante un comizio oggi in Colorado.
Il magnate riconosce, però, che le leggi, che
"per fortuna io conosco bene", sono "ingiuste" e s’impegna
a mettere le cose a posto: "Io lavoro per voi ora, non per Donald
Trump", assicura.
Una posizione (quasi) in sintonia con quella della
Casa Bianca, secondo cui la vicenda fa emergere la necessità di un sistema fiscale
più giusto. Il portavoce Josh Earnest non formula critiche a Trump, ma ricorda
che il presidente Obama ha proposto da tempo di rimuovere le scappatoie da cui
traggono beneficio i più facoltosi e spera che il suo successore continui su
questa strada.
Intanto, il procuratore generale di New York Eric
Schneiderman ha imposto alla Trump Foundation lo stop immediato dell'attività
di raccolta fondi nello Stato di New York, perché l'organizzazione non è provvista
del permesso richiesto dalle leggi statali per accettare donazioni. Nella
lettera che comunica la disposizione con effetto immediato, si rileva che la Fondazione
ha raccolto fondi quest'anno a New York senza esserne autorizzata.
L'attenzione sulla Trump Foundation era stata sollevata
nei giorni scorsi dal Washington Post. Le leggi dello Stato di New York richiedono
che qualsiasi ente che raccolga soldi per oltre 25 mila dollari l'anno ottenga
(in anticipo) una registrazione speciale.
Hillary
a canestro con LeBron James - Hillary incassa l’ennesimo appoggio
tra sport e spettacolo: la stella dei Cleveland Cavaliers LeBron James, tre
volte campione Nba, in un editoriale pubblicato da Business Insider dichiara di
sostenerla perché "porterà avanti l'eredità del mio caro amico, il
presidente Barack Obama". L’asso del basket esce allo scoperto in
occasione della visita di Hillary alla sua città natale, Akron, in Ohio.
"Credo in quello che Obama ha fatto per il nostro Paese e sostengo l'impegno di Clinton a portare avanti questa eredità – scrive LeBron James -. Abbiamo bisogno di un presidente che capisca la nostra comunità: quindi, registriamoci per votare ed andiamo alle urne per scegliere Hillary". (fonti vv – gp)
"Credo in quello che Obama ha fatto per il nostro Paese e sostengo l'impegno di Clinton a portare avanti questa eredità – scrive LeBron James -. Abbiamo bisogno di un presidente che capisca la nostra comunità: quindi, registriamoci per votare ed andiamo alle urne per scegliere Hillary". (fonti vv – gp)
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