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mercoledì 4 giugno 2014

G7: senza Putin, i Grandi su Ucraina ed energia

Scritto per EurActiv.it lo 04/06/2014

Il G8 che doveva farsi a Sochi, in Russia, si fa a 7 a Bruxelles, senza la Russia. Ma nessuno ci tiene a sottolineare che è contro la Russia a causa dell’Ucraina. E le dichiarazioni buoniste si sprecano: Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, assicura che l’esclusione della Russia è “temporanea”; il presidente russo Vladimir Putin si dice pronto a dialogare con il presidente Usa Barack Obama, che, venerdì, troverà sulle spiagge della Normandia, dove si commemorerà il 70° anniversario della Sbarco che decise la Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta dei nazi-fascismi.

La crisi dell’Ucraina fa da sfondo al secondo tour europeo di Obama in due mesi: a Varsavia, c’è l’incontro con i leader dell’Est Europa, cui promette un miliardo d’investimenti per la sicurezza; a Bruxelles, il G7; infine, in Normandia, il ‘Vertice dello Sbarco’.

Crisi in Ucraina e relazioni con la Russia sono il tema forte di questo Summit monco. Dove si parla più di chi non c’è, Putin, che di chi c’è –fra gli altri, il premier italiano Matteo Renzi-. Ed, infatti, in Normandia, alcuni leader dei Grandi, Francois Hollande, padrone di casa, ma anche Angela Merkel e David Cameron, lo incontreranno in bilaterale. Tra Obama e Putin, invece, non è stato annunciato nessun faccia a faccia.

Il G7 invece del G8, a Bruxelles e non a Sochi, era stato deciso a marzo, quando la crisi ucraina era all’apice, nella fase d’annessione della Crimea alla Russia. Molti pensavano che, da allora ad oggi, la tensione si sarebbe stemperata e che la situazione sarebbe rientrata nella normalità diplomatica. Invece, la peggiore crisi tra Est e Ovest dalla Guerra Fredda non è affatto risolta e le incomprensioni restano elevate, come pure le preoccupazioni europee per gli eventuali contraccolpi energetici.

Negli ultimi giorni, da Mosca è venuto qualche segnale distensivo, riconosciuto pure dalla Nato, che ha ammesso un iniziale ritiro delle truppe russe dai confini ucraini. E l’elezione del nuovo presidente ucraino Petro Poroshenko può aprire una fase di dialogo e di negoziato. Tant’è vero che, a Bruxelles, non si parla di inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia, anche se resta insistita la richiesta che Mosca torni a “rispettare pienamente il diritto internazionale”.

L’augurio dell’Unione europea, che per la prima volta ospita un Vertice dei Grandi, è che l’incontro “contribuisca a rafforzare la libertà e la democrazia”. Più terra terra, c’è l’auspicio  che i leader mettano le premesse per una maggiore sicurezza energetica europea, partendo dal lavoro, a Roma, dai ministri competenti del G7 e dal piano strategico presentato dalla Commissione europea. L’accordo di recente raggiunto tra Russia e Cina per la fornitura di gas e petrolio crea fibrillazione nell’Ue: Mosca, adesso, ha un altro cliente cui vendere la sua energia.

Fra i temi in agenda del Vertice, vi sono anche la situazione economica globale, i negoziati sull’accordo di libero scambio Ue-Usa, il cambiamento climatico.

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