Scritto per EurActiv.it il 18/06/2014
Il presidente del
Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha oggi avuto una colazione di lavoro e un
incontro a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi. Van Rompuy e Renzi sono
stati insieme per quasi due ore: nomine europee e semestre di presidenza
italiana del Consiglio dell’Ue nel menù dei colloqui.
Prima di ricevere Van Rompuy, Renzi aveva
sentito, tra ieri e oggi, diversi altri leader europei, come il presidente
francese Francois Hollande e i premier britannico David Cameron e olandese Mark
Rutte.
Cameron e Rutte sono fra i leader dei 28 più
contrari alla nomina dell’ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker alla
presidenza della Commissione europea. Prima delle elezioni europee, Juncker era
stato candidato a quell'incarico dal Partito popolare europeo, che è quello che
ha avuto il maggior numero di seggi.
Secondo la stampa europea, sale in questi giorni
la pressione su Renzi perché –scrive l’FT- “scopra le carte” sulla scelta del
presidente della Commissione. Secondo The Guardian, Renzi “emerge come figura chiave per risolvere il contrasto sul
prossimo presidente della Commissione europea”: il premier italiano, che dal 1°
luglio assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, vorrebbe ‘barattare’
un allentamento dell’austerità in cambio dell’appoggio a Juncker.
Per El Pais, i
socialisti europei stanno lanciando un’offensiva per allentare le regole di bilancio,
facendone dipendere l’appoggio a Juncker: un’indicazione confermata dalle
dichiarazioni fatte oggi da Martin Schulz a Bruxelles, dopo la sua elezione a
capogruppo S&D. Schulz ha così lasciato per qualche giorno la presidenza
del Parlamento al suo vice vicario, l’Italiano Gianni Pittella.
Ieri, Les Echos aveva
scritto che Enrico Letta era in pole position per succedere a Van Rompuy.
Secondo il giornale economico francese, l’ex capo governo italiano avrebbe
appoggio di Ppe e Pse e potrebbe fare da ponte tra Europa del Nord e quella del
Sud. Ma lo stesso Letta ha ricordato che difficilmente l’Italia otterrà un incarico
di vertice, essendo Mario Draghi presidente della Bce.
Questa mattina, a Uno Mattina, su Rai1, il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi ha detto che "l'Italia non ha
partecipato al toto-nomine perché non possiamo permetterci che Bruxelles chiuda
per nomine, ma dobbiamo pensare ai problemi della gente". Per Gozi,
bisogna, dunque, partire dalle priorità, non dalle persone, per dare un segnale
di cambiamento forte.
Priorità che il governo ha oggi ribadito al presidente Van Rompuy -all'incontro con Renzi, era presente pure Gozi: "Crescita, occupazione, immigrazione, diritti fondamentali, queste sono alcune delle priorità intorno a cui avviare un nuovo ciclo", perché dalle urne "è uscito un messaggio molto chiaro", una richiesta di "cambiamento netto” nell’Unione europea.
Priorità che il governo ha oggi ribadito al presidente Van Rompuy -all'incontro con Renzi, era presente pure Gozi: "Crescita, occupazione, immigrazione, diritti fondamentali, queste sono alcune delle priorità intorno a cui avviare un nuovo ciclo", perché dalle urne "è uscito un messaggio molto chiaro", una richiesta di "cambiamento netto” nell’Unione europea.
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