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venerdì 20 giugno 2014

Italia/ue: presidenza -11; immigrazione, partenza lanciata

Scritto per EurActiv.it il 20/06/2014, su dispacci d'agenzia

L’Italia insiste con i partner dell’Ue per rafforzare l’attività di Frontex e le bozze delle conclusioni del Vertice europeo della prossima settimana contengono indicazioni in tal senso e un’apertura all’idea di creare guardie di frontiera europee.

Se le conclusioni del Vertice rispecchieranno le bozze oggi filtrate ai media, la presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Ue avrà una partenza lanciata, almeno per quanto riguarda il dossier dell’immigrazione.

Della posizione italiana su questo tema e delle prospettive della presidenza, Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari Europei, ha oggi parlato a Bruxelles in un incontro con il think tank Bruegel, uno dei più prestigiosi a livello europeo.

Lunedì prossimo, ulteriori indicazioni sull’Europa ‘italiana’ usciranno dall’incontro, al Quirinale, tra la conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, composta dal presidente dell'Assemblea -attualmente e ‘pro tempore’, fino al 1° luglio, l’italiano Gianni Pittella- e dai presidenti dei gruppi con il presidente Giorgio Napolitano e rappresentanti del governo italiano.

Per l’Italia, che ne fa una priorità della propria presidenza, l'Ue deve sviluppare politiche più forti sul fronte dell’immigrazione e arrivare a un ‘Frontex +’, cioè rafforzato e in grado di gestire operazioni come Mare Nostrum. Allo stesso tempo, bisogna "sviluppare una vera politica d'asilo comune basata sul mutuo riconoscimento delle concessioni dello statuto di rifugiato".

A Bruxelles, Gozi ha spiegato: "Chiediamo un ‘Frontex+’ con modalità operative da discutere, ma che possa svolgere il duplice ruolo di Mare Nostrum", la "gestione dei flussi e l’aiuto umanitario" e il contrasto ai traffici illeciti. "Il nostro obiettivo in prospettiva - ha sottolineato il sottosegretario - è spingere l'Ue ad arrivare a un corpo europeo di polizia delle frontiere esterne".

Per quanto riguarda il sistema d'asilo, l'Italia non vuole “riaprire i negoziati sulle intese di Dublino", tra l'altro "riviste da poco", ma "completarle, andando verso un vero sistema comune d'asilo Ue e affermando il principio del mutuo riconoscimento".

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