Scritto per EurActiv.it lo 09/06/2014
Mentre il premier Matteo Renzi porta l’Italia in vetrina in
Asia, la cancelliera Angela Merkel affronta, in un vertice ristretto, i nemici
giurati della nomina di Jean Claude Juncker alla presidenza della Commissione
europea.
Il premier svedese Fredrik Reinfeldt, ha invitato la Merkel
e i premier britannico David Cameron e olandese Mark Rutte nella sua residenza
di campagna ad Harpsund, a un centinaio di chilometri da Stoccolma. In questa
stagione, quasi roba da sole a mezzanotte.
L’ex premier lussemburghese, ed ex presidente
dell’Eurogruppo, è il candidato del partito popolare alla presidenza della
Commissione; ed il Partito popolare ha ottenuto una maggioranza relativa, nelle
elezioni per il Parlamento europeo del 25 maggio.
Prima dell’incontro, Reinfeldt ha ribadito, in un’intervista
all’FT, la sua ostilità ai candidati espressi dai maggiori partiti europei
prima delle elezioni europee (e quindi a Juncker) e ha spiegato di volere
mettere ”in discussione l'intero processo" decisionale di nomina del
successore di Manuel Barroso, perché "bisogna trovare un equilibrio tra le
diverse istituzioni".
Il Consiglio europeo dovrebbe fare la sua scelta nella
prossima riunione del 26 e 27 giugno. A luglio, il Parlamento europeo
dovrà votare l’investitura del nuovo presidente. Se, però, il Vertice dovesse concludersi con un buco nell'acqua, Renzi, che per ora gira alla larga, assumerebbe un ruolo nella trattativa, come presidente di turno del Consiglio dell'Ue.
La riunione di Harpsund si apre con una cena e si concluderà
domani mattina, con una conferenza stampa. L’agenda ufficiale prevede
discussioni economiche: alla radio pubblica svedese, Reinfeldt ha assicurato
che “s’è deciso di non parlare” della questione del presidente della
Commissione; ma pochi credono che l’argomento non sarà affrontato.
Se Reinfeldt, Cameron e Rutte sono tutti, per motivi
diversi, contrari a Juncker, la posizione fin qui tenuta dalla Merkel è più
sfumata : la cancelliera ha ribadito il suo appoggio al candidato popolare, ma
ha anche aggiunto di considerare “irresponsabile” l’atteggiamento di quanti
vorrebbero ignorare il parere di Londra.
A questo punto, una soluzione per azzerare il problema
potrebbe essere il ritiro di Juncker. Ma non ve ne sono avvisaglie: un suo
portavoce ha ironicamente indicato in un tweet tre eventi possibili tra giugno
e luglio, la vittoria del Lussemburgo ai Mondiali, una nevicata nel Sahara e il
ritiro di Juncker.
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