Scritto per Il Fatto Quotidiano del 27/06/2014
Una svolta, nell'inchiesta sulla strage di Ustica. Una svolta,
se sarà confermata, che cade a 34 anni esatti dall'abbattimento del Dc9 Itavia
inabissatosi con 81 persone a bordo a nord il 27 giugno ‘80. Secondo quanto
scrive l’Huffington Post, è caduto il ‘muro di gomma’ francese, che aveva
finora resistito a ogni domanda e reso vana la ricerca della verità. Parigi era
sempre stata molto meno collaborativa di Washington, offrendo irritazione e
silenzio in risposta agli interrogativi italiani.
Ora, invece, la Francia avrebbe finalmente deciso di collaborare
all'inchiesta. E alcuni ex militari avrebbero ammesso, per la prima volta,
davanti a magistrati italiani, che quella sera caccia di stanza alla base di
Solenzara in Corsica, sospettati di essere coinvolti nell'abbattimento del Dc9,
volarono fino a tarda ora.
Non sarebbe un’ammissione di colpa, ma sarebbe una smentita
della versione che Parigi aveva finora accreditato, secondo cui la base corsa chiuse
quel giorno alle 17, cioè ben quattro ore prima che l’aereo civile italiano esplodesse
nel cielo di Ustica.
C’è chi attribuisce il mutato atteggiamento francese a una
decisione politica al massimo livello, magari del presidente Hollande. Resta,
però, da accertare la portata della notizia ed eventualmente da capire fin dove
arriverà la disponibilità di Parigi a collaborare, in questa vicenda segnata da
depistaggi e reticenze nazionali e internazionali.
Nell'anniversario
della strage, proprio ieri, due deputati Pd, Walter Verini e Enzo Amendola
(capigruppo nelle commissioni Giustizia e Esteri) aveva presentato
un’interrogazione al ministro della Giustizia, per sapere "a che punto
sono le rogatorie internazionali dell'inchiesta sulla strage che la Procura
della Repubblica ha rivolto a Stati amici e alleati e quali iniziative intenda
adottare nel caso che alcune rogatorie non ricevano risposte".
Il Parlamento non ha ancora ratificato la “Convenzione sull'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati dell’Ue”, che risale al 2000. La Convenzione semplifica e rende più efficaci le formalità e le procedure delle richieste di assistenza giudiziaria, introducendo forme e tecniche specifiche di collaborazione rafforzata con le autorità giudiziarie degli altri Paesi europei.
Il Parlamento non ha ancora ratificato la “Convenzione sull'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati dell’Ue”, che risale al 2000. La Convenzione semplifica e rende più efficaci le formalità e le procedure delle richieste di assistenza giudiziaria, introducendo forme e tecniche specifiche di collaborazione rafforzata con le autorità giudiziarie degli altri Paesi europei.
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