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giovedì 12 giugno 2014

Ue: presidenza italiana, le 60 pagine del programma segreto

Scritto per EurActiv.it il 12/06/2014

Il documento di riferimento del semestre di presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Unione è un volume di 60 pagine, le cui linee guida saranno illustrate dal premier Matteo Renzi il 2 luglio al Parlamento europeo in sessione plenaria.

Il documento, a quanto si apprende da fonti sicure, è attualmente sottoposto a Bruxelles a revisione ‘tecnico-linguistica’ –un passaggio che suona esoterico-. Intanto, il programma non viene ‘postato’ sul sito della presidenza, la cui inaugurazione –del resto- subisce ulteriori ritardi.

EurActiv.it può, tuttavia, rivelare che il programma della presidenza si articola intorno a tre priorità: un’Unione che crei posti di lavoro e un’economia in crescita; un’Unione che sia area di democrazia, di diritti e di libertà; e il ruolo globale dell’Ue sulla scena mondiale.

Sono sfide che vanno ben al di là del semestre di presidenza di turno italiana e anche del trittico che l’Italia inaugura –dopo, verranno Lettonia e Lussemburgo-: sfide che hanno portata di legislatura - quinquennale -, quando non generazionale.

Tutto ciò, per di più, nella consapevolezza di quanto già detto ripetutamente: il semestre sarà breve; e l’addensarsi, di qui alla fine dell’anno, del rinnovo di tutte le istituzioni comunitarie ridurrà ulteriormente gli spazi legislativi, a parte il completamento dell’Unione bancaria. Considerazioni che consigliano di evitare di creare attese ‘messianiche’ o ‘salvifiche’ nella presidenza italiana, specie dopo che il Trattato di Lisbona ha ridimensionato il peso delle rotazioni semestrali, poiché lo Stato di turno non dirige i Consigli europei, i Consigli dei Ministri degli Esteri e l’Eurogruppo.

Sempre secondo quanto EurActiv.it ha appreso da fonti sicure, la prima priorità italiana si articola in otto punti: lavoro e crescita; l’iniziativa per l’occupazione dei giovani; il rilancio della strategia 2020 –dove emerge un problema di governance-; l’approfondimento ed il rafforzamento dell’Unione monetaria; il rafforzamento della competitività dell’Ue; l’attuazione del mercato unico digitale; il rinascimento dell’industria; una posizione comune su clima ed energia prima che siano decisi, a Parigi, nel 2015, gli obiettivi globali 2030.

La seconda priorità si articola in cinque punti: il funzionamento delle istituzioni europee; il diritto d’asilo e la politica dell’immigrazione; la gestione delle frontiere esterne, rafforzando Frontex; l’approfondimento della cooperazione giudiziaria, con la creazione del pubblico ministero europeo; il rispetto dei diritti dell’uomo.

La terza priorità, infine, si articola sui vari fronti dell’attualità internazionale, compresi i problemi all’origine dell’ondata di emigrazioni da Paesi in guerra o in lotta contro la povertà, e sui negoziati con gli Stati Uniti per un’area di libero scambio transatlantica, che difficilmente, si concluderanno nel trimestre –ma forse nell’arco delle tre presidenze sì-.

Lato organizzativo, si conferma che la stragrande maggioranza dei 18 Consigli dei Ministri informali in Italia si svolgeranno a Milano a luglio e settembre, tranne quelli sulla cultura (a Torino) e sullo sviluppo (a Firenze).

Fra gli eventi particolari che segneranno l’inizio della presidenza, il Digital Venice, l’8 e 9 luglio, e un Vertice sull’Occupazione a Torino l’11 luglio –un evento extra Ue, dopo appuntamenti analoghi in Germania e in Francia. Altri momenti salienti in Italia della presidenza italiana saranno il vertice Ue/Asem in ottobre a Milano e, a fine novembre, a Roma, la conferenza ministeriale euro-africana su migrazione e sviluppo nell’ambito del processo di Rabat.

L’organizzazione mira a contenere i costi: la Lettonia ha stanziato per la propria presidenza 100 milioni di euro, mentre l’Italia conta di spenderne appena 68.

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