Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 08/02/2015
Dov’era Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la
politica estera e di sicurezza europea, vice-presidente della Commissione
europea, fiore all'occhiello del premier Renzi nelle nomine europee, quando i
ministri degli Esteri di Francia e Germania incontravano i colleghi russo e
ucraino, il 21 gennaio, a Berlino? A Washington, a vedere il segretario di
Stato John Kerry. E dov’era venerdì, quando il presidente Hollande e la
cancelliera Merkel compivano una missione di pace a Kiev e a Mosca? Dava un’intervista
a un quotidiano. Comunque, e sempre, da un’altra parte. E quando ha provato a
entrare nel gioco ucraino, presentando un documento al Consiglio dei Ministri
degli Esteri dei 28, che presiede, è stata indotta a ritirarlo. Ora, il compito
della Mogherini, a volerlo fare bene, è difficile: del resto, se i Grandi
d’Europa volevano lì qualcuno che contasse, non ci avrebbero messo lei. Lasciato
a Lady Ashton il dossier Iran e devoluto a Francia e Germania quello ucraino,
Federica rischia un quinquennio in panchina: le resta il Medio Oriente (e non è
un regalo). (gp)
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