Scritto per EurActiv.It lo 03/02/2015
Il premier greco Alexis Tsipras chiede
tempo, Matteo Renzi è disposto a darglielo. Ma dopo le tappe in pianura in
Francia e in Italia, il Tour dell’Unione dei nuovi leader greci s’appresta ad
affrontare i tapponi più impegnativi, a Bruxelles e in Germania. Il colloquio a
Palazzo Chigi ha avuto contenuti meno precisi del precedente tra i ministri
dell’Economia Pier Carlo Padoan e Yannis Varoufakis, dove s’era parlato d’un
prestito ponte dell’Ue alla Grecia.
Dopo il colloquio con Renzi, il premier
greco dice in conferenza stampa: "L'Europa è davanti a un crocevia. La
Grecia vuole contribuire al cambiamento politico. Ci serve il tempo necessario
per un progetto di ripresa economica a medio termine, che richiederà riforme a
tutto campo".
Tsipras aggiunge: "Sono i poveri a
pagare la crisi e non certo i ricchi. In Grecia abbiamo avuto uno stato
clientelare, la corruzione, ma vogliamo cambiare, con l'impegno a non creare
nuovo deficit, ma con equilibrio nei bilanci. E questo senza rinunciare a
riforme che garantiscano i servizi sociali".
Renzi è al suo fianco: "Darò il massimo
supporto al premier Tsipras, in termini di disponibilità al dialogo in tutte le
sedi e di cooperazione bilaterale". L’Italia è pronta a dare una mano,
anche se ciò non significa necessariamente dare ragione.
I concetti del leader
greco echeggiano tesi care a quello italiano: "Serve un cambio in Europa,
dobbiamo portare coesione e crescita al posto di politiche di paura e di incertezza".
"La nostra generazione –aggiunge, rivolgendosi a Renzi - è stata bersaglio
di scelte politiche sbagliate, una generazione che ha sofferto che è dovuta
emigrare per sognare e vivere con dignità. Dobbiamo lottare per farla sperare
in prospettive migliori".
Per Tsipras, "non è affatto formale
dire che l'incontro è stato costruttivo: la lingua che abbiamo parlato è la
stessa, quella della verità che corrisponde alle condizioni reali dei cittadini
che hanno ingiustamente sofferto … Serve un'agenda di crescita che porti a
strutture statali più funzionali e adeguate alle esigenze dei cittadini".
E riferendosi alla trattativa con i
partner per rinegoziare su debito e misure, il leader greco afferma: "Siamo
aperti ai suggerimenti dei partner, ma siamo contro la logica che ha portato al
fallimento … Siamo pronti a vagliare tutte le alternative, purché si vada verso
la crescita e non verso l'austerità".
Renzi la vede così: "Ci sono due
questioni diverse sul tappeto. Una è la direzione dell'economia nell'Unione:
dobbiamo portare l'Europa a parlare di crescita e non di austerità. Non si
costruisce una prospettiva di sviluppo sul deficit, ne pagherebbero le
conseguenze le prossime generazioni". "E' una battaglia non facile
che nel semestre italiano ha visto i primi risultati, dal prezzo del petrolio
al Quantitative Easing, passando dal rapporto euro-dollaro. Piano piano
qualcosa si muove".
"Il secondo tema –prosegue Renzi- riguarda
la situazione dei nostri Paesi. In tutti i Paesi dell'Unione occorre fare le
riforme. Combattere la corruzione è giusto non perché ce lo chiede l'Europa, ma
perché è giusto e basta … La Grecia deve avere la possibilità di risolvere il
problema immediato con quella politica di riforme di medio termine da Tsipras
evocata. Non so se Alexis vada via soddisfatto o no. So che la sfida per lui e
per tutti è una sfida grande e difficile. Credo che questo incontro sia solo
l'inizio".
Fra i due leader, in conferenza stampa,
non sono mancate le battute. Renzi ha detto: "Grecia e Italia sono
'superpotenze' del passato e, ne sono sicuro, sapranno collaborare in
futuro". E poi: "Mi metto alla tua sinistra, anche se non è facile …
Con te, smetteranno di considerarmi come un pericoloso uomo di sinistra in
Europa e come un pericoloso uomo di destra in Italia. Anche se su quest'ultima
cosa non sono proprio sicuro". Pure sulla “lingua comune” Renzi ha
scherzato: "O il liceo classico non serve, o il greco moderno è molto
diverso da quello antico...".
Nella sostanza, al di là delle battute,
per Renzi "tutti noi abbiamo voglia che in Europa si rispettino le regole,
ma anche che si riconoscano i valori comuni. La prossima settimana Alexis sarà
con noi al Consiglio europeo e credo che sarà importante che per le vicende che
riguardano la Grecia, e non solo, sia forte il legame con le istituzioni
europee. Credo che ci siano le condizioni per trovare un punto di intesa con le
istituzioni europee".
Commentando
l’esito delle elezioni in Grecia, Renzi ha detto: "Abbiamo tutti bisogno di leggere nel risultato delle
elezioni greche il messaggio di speranza che viene da un'intera generazione che
chiede più attenzione, riguardo e interesse per chi sta subendo la crisi”.
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