Scritto per Il Fatto Quotidiano del 14/03/2015 e speciale Radio Radicale del 13/03/2015
http://www.spaziotransnazionale.it/2016/03/germania-elezioni-regionali/
Un passo indietro, atteso, per Angela
Merkel e il suo partito. E anche per gli alleati nella coalizione di governo, i
socialdemocratici. Un balzo in avanti, persino superiore alle previsioni, per i
populisti xenofobi ed euro-scettici. La Germania, specie all’Est, dà ascolto
alle sirene dell’estrema destra, davanti all’impatto della politica
dell’accoglienza voluta dalla Merkel verso i rifugiati siriani.
Quella populista non è una valanga, ma
un’onda alta: i neo-nazisti non vincono in nessuna regione, ma la loro avanzata
è un campanello d’allarme di cui la Merkel, e pure l’Europa, devono tenere e
cui devono dare risposte, magari già nel Vertice europeo di giovedì europeo,
ancora una volta centrato sulla questione dei migranti.
Il voto tedesco è assimilabile a quello delle
regionali francesi pro Front National di Marine Le Pen. E Matteo Salvini è fra
i primi ad offrirsi di dialogare con gli xenofobi tedeschi, che sui rifugiati e
sull’euro condividono le sue opinioni.
Ma se i conservatori della Cdu e i socialdemocratici
dell’Spd arretrano, la loro coalizione al potere resta apparentemente solida,
anche se il leader Spd Sigmar Gabriel ammette che è in atto una sfida alle
forze democratiche, forse la più seria dalla riunificazione del Paese. I
neo-nazisti di Alternativa per la Germania (AfD) sfondano davvero solo nella
Sassonia – Anhalt, la regione di Magdeburbo, dove, con il 24% dei voti,
diventano la seconda forza politica dietro i cristiano-democratici (30%) e
davanti alla Linke, la sinistra ex comunista, al 17%, e all’Spd (11%).
Nel Baden Wurttemberg, la Regione di
Stoccarda, i Verdi, che sono al potere coi socialdemocratici, sono per la prima
volta il primo partito in un Land, con il 31% del voti, davanti alla Cdu (27%),
che perde il primato, mentre l’AfD quasi al 15% scavalca l’Spd (13%).
Nella Renania Palatinato, la Regione di
Magonza, i socialdemocratici che hanno la presidenza mantengono un vantaggio
sui conservatori: 37% a 32,5%, mentre i populisti sono al 12,5%.
Winfriedn Kretschmann, il presidente verde
uscente e confermato del Baden Wuertemberg, è commosso per lo “storico
risultato”. Julia Kloechner, l’astro nascente Cdu in Renania Palatinato e per
alcuni una futura cancelliera, che ha però fatto campagna prendendo le distanze
dalle scelte della Merkel sui rifugiati e provocando attriti nel partito,
fallisce l’obiettivo di scalzare la presidente uscente e confermata, la socialdemocratica
Malu Dreyer, e s’accontenta di proporsi come partner nella coalizione di
governo, visto il crollo dei Verdi, che qui entrano a malapena in Parlamento.
Joerg Meuthen, leader regionale AfD,
confuta le etichette appiccate al suo movimento: “Non siamo e non saremo dei
razzisti e degli xenofobi, non siamo e non saremo degli estremisti di destra”.
Ma le loro posizioni sono chiare e univoche.
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