Forze speciali francesi stanno effettuando raid mirati sul
terreno in Libia: la notizia, diffusa da Le Monde e confermata dalle autorità
francesi, conferma indiscrezioni già filtrate, circa l’attività in Libia di
unità francesi e britanniche e pure americane e – è stato detto - italiane.
Secondo Le Monde, le forze speciali conducono azioni discrete, talora segrete,
per colpire e indebolire la presenza del sedicente Stato islamico, cercando di
frenare il radicamento e l'espansione nel Paese delle milizie jihadiste.
Che proprio ieri avrebbero parzialmente occupato il centro
di Sabrata, quasi al confine della Tunisia: non è la prima volta che gli uomini
del Califfo assumono, temporaneamente, il controllo della località d’origine
romana teatro lunedì d’un raid aereo Usa – partito, pare, dalla Gran Bretagna -
contro un centro d’addestramento jihadista, dove sarebbe stato eliminato la
mente degli attentati in Tunisia al Bardo e a Sousse.
L’azione integralista di ieri voleva chiaramente dimostrare
che il raid non aveva intaccato la capacità operativa dei miliziani. Ma nel
giro di poche ore guerriglieri di Alba della Libia. arrivati da Tripoli,
avrebbero messo in fuga gli jihadisti e ripreso il controllo della località. E’
naturalmente impossibile verificare dinamica degli accadimenti e affidabilità dei
racconti.
L’intensificarsi, negli ultimi giorni, di notizie spesso
contraddittorie sulla Libia e dalla Libia accentua la criticità della riunione
di oggi a Roma del Consiglio Superiore di Difesa, dove sarà evocata
l’eventualità di un impegno militare italiano, purché sollecitato da un governo
di unità nazionale. Da mesi, l’Italia dichiara la propria disponibilità a un
ruolo guida nell’ambito di una missione di stabilizzazione e umanitaria
internazionale, salvo poi ridimensionare lo sforzo militare possibile – i 5000
uomini di cui fonti di stampa, imbeccate anche da ministri, hanno a più riprese
parlato non sarebbero semplicemente disponibili – e pure mettere paletti
all’aiuto da fornire agli alleati – come mostra la vicenda dei droni Usa al
decollo da Sigonella -.
L’Italia, poi, è molto preoccupata dal ritorno di fiamma
dell’ipotesi di ripartizione della Libia in due o tre zone autonome, se non
indipendenti: ci sarebbe il pericolo di accrescere, invece d’attenuare, la
conflittualità fra le fazioni. E a Roma si avverte pure il rischio che
l’attivismo francese possa essere teso a sottrarre all’Italia il ruolo di primo
piano auspicato in una eventuale missione internazionale. Ieri, il ministro
degli Esteri Gentiloni ha detto: : "Abbiamo bisogno di un Paese stabile,
di un interlocutore di governo che consenta all'Italia e all'Europa di gestire
i flussi migratori e di combattere terroristi e trafficanti di persone".
A Parigi, lo scoop di Le Monde ha irritato il ministro della
Difesa Jean-Yves Le Drian, che ha ordinato l'apertura di un'inchiesta contro
ignori per violazione di segreto di Stato. Al Jazeera segnala la presenza di
150 unità delle forze speciali francesi nella base di Benina, a Bengasi,
quartier generale dell'offensiva anti-jihadista delle truppe del generale
Haftar. Alcuni militari francesi sarebbero riconoscibili, in uniforme, ma altri
opererebbero sotto copertura.
Con Bengasi terreno di battaglia e Sabrata esposta alle
incursioni jihadiste, il Parlamento di Tobruk sarebbero più vicino a dare la fiducia
al governo di unità nazionale del premier designato al Sarraj: un voto potrebbe
esserci lunedì prossimo 29 febbraio.
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