Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 18/02/2016
Scossone fra i repubblicani, a 48 ore dalle loro
primarie nella South Carolina: per la prima volta, Ted Cruz è davanti a Donald Trump
in un sondaggio nazionale. L’ultimo rilevamento Nbc/Wall Street Journal dà il
senatore del Texas al 28% e il magnate dell’immobiliare al 26% (un mese fa,
Trump aveva un vantaggio di 13 punti). Dietro, il senatore della Florida Marco
Rubio al 17%, seguito dal governatore dell'Ohio John Kasich (11%) e dal guru
nero Ben Carson (10%). Chiude l'ex governatore della Florida Jeb Bush (4%).
Insieme, Rubio, Kasich e Bush, i cui voti si pensa possano confluire su quello
dei tre che diventerà il candidato dell’establishment e dei moderati, fanno il
32%.
Un sondaggio Cnn/Orc in Nevada, dove le assemblee per
la scelta dei delegati repubblicani si faranno il 23 febbraio, vede in testa
Trump con il 45% delle preferenze, davanti a Rubio (19%), Cruz (17%), Carson
(7%), Kasich (5%) e Bush (1%). Fra i democratici – le loro assemblee saranno
sabato 20 -, è corsa quasi pari nel rilevamento tra Hillary Clinton (48%) e
Bernie Sanders (47%), mentre finora l’ex first lady era sempre stata avanti.
Per Cnn/Orc, la Clinton in Nevada andrebbe forte tra le donne, Sanders sarebbe
il preferito dagli elettori con meno di 55 anni: dati anche questi parzialmente
contraddittori con quanto fin qui emerso.
La pubblicazione dei risultati del sondaggio Nbc/WSJ crea
fermento fra i candidati repubblicani. Per Cruz, "essere in testa è
fantastico”: "Stiamo ricostruendo una coalizione di elettori come ai tempi
di Reagan – azzarda il texano -, vinciamo tra i conservatori, ma anche tra gli
evangelici. E vinciamo tra i giovani e tra i 'Reagan democrats'”, cioè i democratici
che votarono per Reagan e poi per Bush padre. Ma Stephen King, il re dell’horror,
dice di lui: “Mi fa paura”.
Le anticipazioni su un viaggio a Cuba del presidente
Obama fa fibrillare i due ‘cubani’ repubblicani, Cruz e Rubio, figli di esuli,
mentre Carson rompe il fronte sulla nomina del successore del giudice Antonin
Scalia alla Casa Bianca: dice che se fosse lui il presidente lo nominerebbe
subito, senza aspettare come i suoi rivali chiedono a Obama di fare.
Fra i conservatori moderati il governatore del Kansas
Sam Brownback e quella della South Carolina Nikki Haley si sono schierati con
Rubio, che “può unire il partito”. E’ invece passato soldi e bagagli a Kasich
il miliardario Ken Langone, fondatore della catena di centri per il ‘fai-da-te’
Home Depot e già finanziatore della campagna ormai conclusasi del governatore
del New Jersey Chris Christie.
La scelta della Haley, 44 anni, di origini indiane, è stata un brutto colpo per Bush, che ci contava, e alimenta le voci di una candidatura della governatrice a vice-presidente in ticket con il senatore della Florida. La Haley è un astro nascente del partito repubblicano: a gennaio, fece il contro canto al discorso sullo stato dell’Unione di Obama; e, più che criticare il presidente, denunciò le “voci più arrabbiate” fra i candidati repubblicani - una bacchettata a Trump -. (fonti vv - gp)
La scelta della Haley, 44 anni, di origini indiane, è stata un brutto colpo per Bush, che ci contava, e alimenta le voci di una candidatura della governatrice a vice-presidente in ticket con il senatore della Florida. La Haley è un astro nascente del partito repubblicano: a gennaio, fece il contro canto al discorso sullo stato dell’Unione di Obama; e, più che criticare il presidente, denunciò le “voci più arrabbiate” fra i candidati repubblicani - una bacchettata a Trump -. (fonti vv - gp)
Nessun commento:
Posta un commento